“Non esisterebbero le mafie (oggi si dicono al plurale), infatti, se non esistessero le persone mafiose, ma ci sarebbero meno mafiosi se ci fosse meno disoccupazione, meno corruzione, meno metodi clientelari, meno illegalità anche nelle piccole cose, meno connivenze col potere del denaro e tante, tantissime amministrazioni sane. E tuttavia, quale contributo alla discussione aperta dalla riflessione di Ciconte, occorre altresì ricordare che la chiesa non “lotta contro”, ma annuncia a tutti il Vangelo, un testo che è incompatibile con qualunque specie di criminalità mafiosa, soprattutto se essa, come avviene mediante i riti di affiliazione, si presenta agli adepti come la falsa religione dello Zeus di questo mondo, che vuole sostituire l’Onnipotente divino con il falso potere del padrino mafioso.”
Questo stralcio estrapolato dall’articolo, che propongo a tutti di leggere, di mons. Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, e recentemente pubblicato sul quotidiano “Il Domani” dovrebbe far riflettere tutti i calabresi, nessuno escluso. La corruzione, anche quella spicciola, quella dell’amico impiegato in un ente pubblico che ci favorisce a scapito di un altro, si può considerare comportamento “mafioso”. Non da meno anche l’azione, che può sembrare magnanima, del politico di turno, del sindaco o del direttore della banca che in virtù della loro posizione, che dovrebbe essere di servizio all’intera comunità, preferiscono l’amico, il compare, l’amico del compare se non addirittura il figlio o il nipotino proprio o del “padrino”.
Questi sono comportamenti MAFIOSI, non dimentichiamolo. E più ci rivolgiamo a questa gente con fare ossequioso, più la loro immensa superbia, vanità o desiderio di onnipotenza aumenta a dismisura, questo è comportamento mafioso sia da parte di chi chiede che da parte di chi da. Lo so, molti hanno quasi dovuto soggiacere a questo andazzo, ma è ora di finirla.
Così la nostra regione, l’intero Sud, non possono più andare avanti, è necessario fare profondi esami di coscienza e tirare fuori il coraggio di essere Uomini e Donne veri e non dei piccoli "quaquaraquà", per smantellare queste abitudini becere nascoste dietro un perbenismo falso e bugiardo. Nell’allegato l’articolo che ho citato poc’anzi, merita di essere letto. Grazie per l’attenzione.
A.M.Cavallaro