Dopo l’annuncio del governo col quale è stato comunicato ai calabresi che la funzione di commissario della sanità in Calabria è stata assegnata al neo-presidente regionale Roberto Occhiuto, si sono levate da molte parti dichiarazioni di soddisfazione auspicanti una sicura svolta nell’erogazione dei servizi sanitari. Certo è giusto ed era prevedibile che questo accadesse.
Il consigliere Giuseppe Graziani ha così espresso la sua soddisfazione: “LA SANITA' CALABRESE TORNA IN MANO AI CALABRESI - Il presidente Roberto Occhiuto è finalmente il nuovo Commissario della Sanità in Calabria. Il Consiglio dei Ministri ed il premier Draghi hanno posto fine ad un decennio di gazzarra e disordini in cui si è prodotto un debito di quasi 2 miliardi di euro senza che noi cittadini avessimo ricevuto in cambio servizi efficienti. Ora è la politica che dovrà impegnarsi, metterci la faccia in prima persona e dare conto ai cittadini. È questa la soluzione migliore, è questa la soluzione che ho sempre auspicato. E oggi ci sono tutte le condizioni per fare bene perché c'è una classe politica efficace ed efficiente che ha in Roberto Occhiuto una guida eccellente, capace di ribaltare le sorti della Calabria e del nostro servizio sanitario. Sono fiducioso e ottimista, così come lo sono le centinaia di migliaia di calabresi che in questo momento stanno apprendendo questa notizia”.
L’entusiasmo di Graziano e certamente di tutto il gruppo di consiglieri eletti nelle file della maggioranza di centro-destra, e forse anche degli altri schieramenti, è comprensibile e condivisibile, ma tutti, noi e loro, sappiamo benissimo che buona parte della situazione vergognosa in cui si trova la sanità calabrese la si deve ai governi regionali precedenti di destra e di sinistra (o presunta tale). Sono evidenti i danni causati da Scopelliti & C. prima, e da Oliverio e la sua ciurma dopo. Bisognerebbe operare un profondo repulisti di tutta la marmaglia inserita nei gangli dell'amministrazione sanitaria a partire addirittura da Chiaravalloti in poi, tantissimi collusi e, talvolta, complici di primo piano delle ruberie perpetrate con appalti farlocchi e attraverso le tante strutture private ma convenzionate, che succhiano danaro pubblico e talvolta vessano pesantemente il povero ammalato.
Qualcuno sicuramente ce la metterà tutta per ribaltare questa situazione, altri faranno finta di farlo, perché hanno anche loro messo le mani nella “marmellata”, ma non si dimentichi che le persone con cui avranno a che fare, senza distinzione di appartenenza politica (ormai inesistente), non sono disposte a mollare facilmente la presa. Ci vorrà non solo volontà ma tanto, tantissimo coraggio e “Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare”, giusto per parafrasare il grande Manzoni. Staremo a vedere, perché un conto è esprimere a parole propositi di cambiamento e un altro avere a che fare con chi ingrassa negli uffici più importanti dell’amministrazione sanitaria regionale spesso collegato con la delinquenza.
Intanto ai calabresi bisognosi di cure e di ospedali attrezzati da riaprire, non resta che sperare di non morire nel frattempo. AUGURI di cuore alla politica calabrese, al presidente Occhiuto e a tutti i suoi gregari.
Antonio Michele Cavallaro