Lo so, lo so, il titolo non vi è piaciuto molto, ma che volete farci, pur essendo per natura ottimista, ciò non toglie che non debba essere guardingo per prevenire i guai. I nostri vecchi dicevano: "pensar male non è bene, ma spesso si coglie nel segno". Quindi premunirci bisogna, così come un caro amico mi ha suggerito inviandomi il disegnino a lato. Diamo una bella stretta ai "tintinnabula" per scongiurare la sfiga che al contrario della fortuna bendata, ci vede benissimo, e come. Gli auguri di fine-anno del Sergio nazionale a reti unificate - mediaset compresa - mi hanno fatto ancor più stringere forte le appendici maschili, che, sebbene un po' logore, hanno reagito e, azzz, mi son fatto male. Cerco di non andare sul tragico, ma col draghetto comandante in capo di questa disastrata bagnarola che é l'Italia, quel poco di speranza che in qualche angolo remoto del mio cervello resiste ancora comincia a sciogliersi come neve al sole. Anche nella sibaritide non è che le cose vadano meglio, la grande città Corigliano-Rossano non decolla, tutte le chiacchiere sprecate prima del referendum e poi, prima delle elezioni del primo sindaco (un giovanotto di belle speranze circondato da uno stuolo di suggeritori, maestri di cerimonie, lacché e politicanti improvvisati) hanno sortito un bel niente di fatto, salvo che ormai è difficile tornare indietro, e l'unica novità è costituita dalla nascita di un Mac Donald nell'area del centro commerciale. Per chi non lo sapesse la grande catena di cibo-spazzatura di fama mondiale non apre una succursale se non in cittadine di almeno 60mila animucce, con l'unione dei due centri si è raggiunto lo scopo e, finalmente, tutti noi non siamo più costretti ad andare a Cosenza per un doppio Cheeseburger, o come diavolo si chiama, è una bella soddisfazione non vi pare?
Là in mezzo alla piana della fu Sybaris, in splendido e sdegnoso isolamento, si erge Cassano Ionio con le sue appendici Lauropoli, Doria, Sibari-stazione, Marina e Laghi di Sibari, sei nuclei urbani che possiamo definire delle "speranze perdute" si vanno giorno dopo giorno spopolando se non fosse per il robusto apporto di immigrati, tutti bravi ragazzi e ragazze di buona volontà, che danno una mano, sotto tutti i sensi, per mitigare il senso di abbandono. E' guidata da un energico caporione con un gruppetto di bravi ragazzi obbedienti e ben disposti, ma che per tutti gli sforzi che facciano non riescono a far capire a qualche testa dura che devono stare agli scherzi e non prendere troppo sul serio le loro mattane.
Appresso, andando verso nord-ovest, c'è Francavilla Marittima - non ho mai capito il perchè di quell'aggettivo visto che non ha un metro di spiaggia - col nuovo sindaco, medico anch'egli, che dovrà cercare, come i predecessori, di vedere cosa fare con l'area archeologica di Timpone della Motta per tentare di "monetizzarne" la presenza. Però c'é un bel centro per anziani gestito da una cooperativa di fresca nascita gestita, non si sa bene perché, da una coppia di furest e l'ex-azienda Rovitti di proprietà della Chiesa affidata ad una società, che potrebbe essere fonte di grandi risorse per tutti i cittadini e non solo per pochissimi, tra l'altro sempre gli stessi.
Ci spostiamo di pochi chilometri ed eccoci a Villapiana, con un bel litorale ben organizzato, una parte del quale "regalato" per un pezzo di pane e due olive ad una società che ha utilizzato 49 milioni di Euro di soldini regionali per costruire un villaggio turistico consegnato gentilmente per la gestione ad una società svizzero-tedesco-olandese che oltre a portare pochissimo alle casse comunali, non serve in alcun modo a promuovere il territorio salvo che pesare maggiormente sulle reti fognarie e idriche comunali. Al vertice sta, da un po' di anni, un signore simpatico, attempato, gioviale ed energico che con un gruppetto di volenterosi giovani tiene a bada, non senza qualche difficoltà, un'opposizione agguerrita ma che non fa danni almeno apparenti. Anche quì la popolazione straniera è fiorente e ben inserita, non più vu'cumpra' ma commercianti con tanto d'iscrizione alla camera di commercio o titolari di reddito di cittadinanza a pieno titolo.
Scherzando e ridendo siamo giunti a Trebisacce, cittadina ridente all'ombra del Mostarico, uno dei pochi centri, in passato, dotato di un'antica tradizione di pescatori le cui tracce, ormai, sono difficili da focalizzare; in crescita demografica quasi continua, la cui popolazione è proveniente per lo più dai tanti paesi della fascia pedemontana del Pollino. Da tanti anni crede di essere un centro turistico, ma, a parte i vacanzieri delle seconde case affittate d'estate e l'attività del piccolo commercio, non esiste traccia di turismo vero e proprio. Come anche a Villapiana e a Cassano non si fa che confondere coloro che vengono sulle nostre spiagge per bagnarsi il popo' con turisti veri, quelli che sono interessati al nostro folklore, alle nostre tradizioni, ai nostri cibi, insomma a quel che era il nostro modo di vivere. Tra l'altro, ora è pure senza sindaco eletto, spodestato l'ultimo da una "strana" azione giudiziaria di cui si è capito poco e di cui nessuno parla, neanche quelli che gli stavano molto vicino.
Risalendo verso la Basilicata, altri ridenti paesi e paesini, tutti, chi più chi meno, con le stesse problematiche, in alcuni meno accentuate come Roseto e Rocca Imperiale, ma tutti senza futuribili, all'apparenza, possibilità di sbocco.
In tutto il comprensorio due paroline sulla situazione sanitaria da terzo mondo: "sfacelo totale" (le due paroline le ho dette)! Due ospedali aperti (si fa per dire) ambedue nella nuova città Corigliano-Rossano dove si deve sperare di non entrare mai (e quì nuova stretta ai tintinnabula). Insomma non c'é da stare allegri. Ho dimenticato qualcosa sicuramente, ma le mie considerazioni non sono frutto di analisi da tesididottorato, tra l'altro non ne avrai le capacità, ma delle piccole constatazioni di un semplice uomodellastrada di quasi ottant'anni quale io sono, che ho messo nero su bianco per ricordarle, prima di tutto a me stesso, comincio ad avere memoria labile, giusto per darmi una regolata sul da farsi in caso di mie necessità prossime-future. Grazie a chi è riuscito a leggere fin quì, sapete non esco molto, un po' per via del Covid, un po' per qualche acciacco, ed in un modo o in un altro devo "passareiltempo", se poi faccio anche incaxxare qualcuno, tanto di guadagnato. Mi faccio e vi faccio gli AUGURI più sinceri e benevoli, anche se continuo a stringermi le appendici doloranti. Vostro, senza infamia e senza lode,
Tonino Cavallaro