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Cassano. Lettera aperta della minoranza consiliare e sceneggiata del sindaco

consiglio comunale di cassanoLo scorso 7 Febbraio la seduta del consiglio comunale ha avuto un epilogo movimentato. Il gruppo di minoranza ad un certo punto é uscito dall'aula interrompendo di fatto i lavori all'ordine del giorno. La disamina successiva del sindaco è stata parecchio violenta e, tra l'altro, gli sono "scappate" frasi che avrebbe dovuto e potuto risparmiarsi, su questa reazione spropositata c'é parecchio da dire, visto che non è la prima volta che il primo cittadino si abbandona ad escandescenze non certe degne del suo "ruolo istituzionale" al quale pare tenga molto. Le motivazioni che hanno spinto i consiglieri di minoranza ad abbandonare l'aula sono ben descritte dalla lettera che pubblichiamo subito dopo questa nostra nota e sono abbastanza esaustive, invece ci teniamo ad evidenziare un particolare della reazione urlante del sig. geometra nonché sindaco Papasso. Imbufalito per la defezione repentina del gruppo di minoranza ha tirato in ballo la consigliera Sofia Maimone chiamandola "signora Guaragna", con un chiaro riferimento al marito di quest'ultima che, secondo lui, dovrebbe essere subalterna al consorte.  E' un chiaro segnale di voler sminuire la personalità di una donna e relegarla ad un ruolo secondario di poca importanza. In un momento storico in cui le donne, giustamente, difendono la loro autonomia di giudizio ci sembra molto grave detto da un primo cittadino che ai quattro venti va straparlando di difesa della democrazia. Quel che ci ha oltremodo meravigliato, non è l'intemperanza verbale del sindaco a cui siamo abituati (sic), ma il fatto che nessuna delle donne presenti abbia avuto l'ardire di reagire di fronte ad una tale "bassezza", un'offesa che la dice lunga sul pensiero del personaggio sul ruolo della donna nella società. Ci auguriamo che altri dopo di noi riprendano quest'altro increscioso episodio; sappiamo che i "giornalisti" devono attenersi ai fatti e non possono esprimere opinioni personali, ma questo è un FATTO non una chiacchiera. (per la redazione, Tonino Cavallaro)

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale

Cassano all’Ionio

Al Signor Sindaco

Cassano all’Ionio

Al Signor Segretario Generale

Cassano all’Ionio

A mezzo pec

Oggetto: comunicazioni.

Ripristinare l’agibilità democratica ed il rispetto delle regole all’interno del consiglio comunale. Queste le uniche motivazioni che hanno spinto le minoranze consiliari ad abbandonare i lavori della seduta di Lunedì scorso ed a decidere di non partecipare ai lavori della seduta in programma Mercoledì 9 Febbraio, indicata nell’ordine del giorno quale continuazione della precedente.

Le ragioni di tale dolorosa ma inevitabile scelta sono evidenti: Lunedì 7 Febbraio il Consiglio Comunale è stato convocato in prima e seconda convocazione nello stesso giorno, in chiara violazione dell’articolo 18 comma 6 del Regolamento del Consiglio Comunale, concetto ribadito anche dall’articolo 19 comma 3. Uno scivolone affatto inedito, già verificatosi in altre occasioni, di fronte al ripetersi del quale le minoranze hanno inteso sollevare eccezioni, di forma e di merito, peraltro evitando di porre le stesse all’inizio della seduta, apertasi con il conferimento della civica benemerenza al professor Leonardo Alario, con l’evidente fine di dimostrare e confermare rispetto istituzionali in un’occasione di grande rilievo pubblico, al pari dell’istituto delle comunicazioni. Nel primo momento utile è stato posto al presidente del consiglio ed al segretario generale, quest’ultimo custode della legalità in aula, un quesito in ordine a quanto stava accadendo. In particolare, è stato chiesto esplicitamente se la seduta si stesse svolgendo in prima o seconda convocazione e se la stessa potesse considerarsi regolare, in quanto convocata in prima e seconda convocazione per lo stesso giorno, nonostante il divieto espresso sancito dal Regolamento. Come testimoniano anche le riprese video, ancora oggi disponibili, contro ogni logica ed ogni norma è stato ribadito da entrambi più volte che il Consiglio stesse svolgendosi in seconda convocazione, a distanza di circa 30 minuti dall’orario fissato per la prima convocazione, salvo poi ritornare sui propri passi e affermare che si poteva tranquillamente passare di nuovo in prima convocazione. È stato a quel punto, e per l’evidente distorsione delle regole, che i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula, contestando l’evidente mancanza di imparzialità del presidente del consiglio e l’atteggiamento ondivago e silente del segretario. Una situazione resa ancor più evidente dalla circostanza per cui, ad oggi, sebbene espressamente richiesti, non risultano disponibili per i consiglieri di minoranza i verbali della seduta del 7 Febbraio, poiché sospesa e da riprendere in quella del 9, secondo l’ufficio di segreteria e quello di presidenza, a dispetto una volta ancora del Regolamento, che consente la facoltà di prosieguo del consiglio – senza il rispetto del termine dei 7 giorni di preavviso – solo se lo stesso può aver luogo avvalendosi della seconda convocazione, in questa circostanza impossibile perché illegittima, oltre che decorsa nei termini, poiché improvvidamente fissata per le 20 di Lunedì 7 Febbraio.

Queste le motivazioni che anche oggi, come già avvenuto Lunedì scorso, ci portano a disertare i lavori d’aula, augurandoci che il buon senso possa prevalere e che, anche all’ultimo secondo utile, possa essere accolta la richiesta di una riconvocazione della seduta nei termini di Regolamento, così da permettere la partecipazione ai lavori e l’offerta, da parte nostra, di un contributo nel merito delle questioni iscritte all’ordine del giorno, che comunque in ogni caso non mancherà.

Non intendiamo alimentare polemiche e chiediamo che quella che potrebbe essere considerata una svista procedurale non venga reiterata. Per questo, con spirito di collaborazione, invitiamo il presidente del consiglio, il segretario comunale e l’intera maggioranza a riflettere con spirito sereno sulla vicenda e sulle nostre osservazioni, rifuggendo da toni – quali quelli usati da alcuni nel corso dell’ultima seduta – offensivi, denigratori ed apparentemente segnati dalla volontà di ordine strumentalizzazioni esulanti i confini del confronto politico, anche aspro.

Analogo invito rivolgiamo al Sindaco, specificando un dato: gli elettori hanno assegnato a lui ed alla maggioranza il compito di governare, alle minoranze quello di avanzare proposte ed esercitare funzioni di controllo. Questo è quello che avviene: non si possono confondere i ruoli né, tantomeno, è consentito confondere i piani del confronto. In consiglio comunale le minoranze rivendicano il diritto di critica e di proposta, ferma restando la piena disponibilità al confronto in ogni sede e la propensione alla collaborazione, ad esempio nel rapporto con la Regione Calabria, per far sì che Cassano possa godere delle attenzioni e degli investimenti necessari, per come ad onor del vero regolarmente avviene dal 2020 ad oggi.

Cordialità.

Cassano all’Ionio, 9 Febbraio 2022

F.to

- Savina Azzolino

- Fabio Civale

- Sofia Maimone

- Stefano Pesce

- Giuseppe Praino

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