Il sindaco di Cassano Ionio Giovanni Papasso con un comunicato ha fatto sapere che stanotte a Sibari arriverà alle 23,40 e sosterà nella locale stazione ferroviaria per circa mezz'ora, il "Treno della Memoria" che sta compiendo il giro d'Italia da Nord a Sud e viceversa per giungere poi a Roma il 4 Novembre prossimo. L'iniziativa è stata organizzata per commemorare l'arrivo a Roma il 4 novembre del 1921 della salma del Milite Ignoto, che è stata poi tumulata nell'Altare della Patria o "Vittoriale". Un'occasione che il sindaco non poteva sottacere per l'importanza storica dell'evento e anche perché sotto il profilo mediatico è una buona occasione per apparire. Nel comunicato non si fa cenno alcuno al fatto che a poche decine di metri dalla banchina d'arrivo del convoglio giacciono sotto terra abbandonati a marcire nel fango i corpi di circa 80 altri "IGNOTI" tra soldati e civili vittime di quella guerra che costò milioni di morti in nome di una patria matrigna. Se ne ricorderà il sindaco, o farà ancora finta di non saperne nulla?
Per i nostri Ignoti, quasi tutti provenienti, oltre che dal nostro, anche da altri paesi della sibaritide, non ci sono mai state commemorazioni, salvo la mesta cerimonia che da più di mezzo secolo i cittadini di Sibari, (e solo loro, raramente si è vista la presenza di qualche politico) ogni 15 agosto organizzano per pregare per quella povera gente massacrata dai bombardamenti operati da quelli che ancora oggi sui libri di storia vengono ricordati come "alleati". Questa notte sarebbe una ghiotta occasione per ricordare quell'eccidio di innocenti. Chi presenzierà all'arrivo del treno in pompa magna dovrebbe avere la dignità civile e il coraggio morale di ricordare i morti di quel 15 agosto del 1943 e magari cominciare a riflettere se non sia il caso di porre rimedio a questa vergognosa "dimenticanza".
I cittadini di SIBARI dovrebbero essere presenti in gran numero, non certo per omaggiare i politici o le personalità presenti, ma per essere voce viva di chi da 79 anni giace ancora insepolto.
Antonio Michele Cavallaro
(Foto d'archivio, commemorazione dei caduti del 15 agosto del 1943, organizzata dalla sezione calabrese dei Cavalieri Betlemiti nel 2013).