È quanto scrive, nella Prefazione al volume, il giornalista Fabio Pistoia in merito all’ultima fatica letteraria, fresca di stampa, curata dal coriglianese Luigi Visciglia e pubblicata dalla locale casa editrice Aurora. Visciglia, per il suo animo gentile, la spiccata sensibilità e la naturale inclinazione ad impegnarsi nei confronti degli altri, è cittadino conosciuto e molto stimato. Forte credente nei valori di libertà e di uguaglianza sociale, in una società dove la libertà consiste anzitutto nel rispetto di quella altrui, Visciglia è autore di numerosi scritti che rappresentano il frutto di un’acuta osservazione degli uomini e della società contemporanea. Ha già pubblicato una raccolta di pensieri dal titolo “Un attimo di libertà” e, nel 2010, ha ricevuto una menzione speciale nella sezione “Poesia adulti” del Premio “Luce dell’Arte” di Roma. Ha inoltre pubblicato suoi componimenti sulle riviste Cor Bonum, Il Crati, L’Opinione, Il Corriere della Sibaritide, Il Nuovo Corriere della Sibaritide, Jonipress, nonché su blog locali.
L’Autore, tuttavia, secondo Pistoia, “non si limita ad un’esclusiva azione di denuncia e di protesta. Il suo scrivere, difatti, è anche un inno alla proposta, al ruolo che la Cultura, nel significato più alto e nobile del termine, può e deve avere nella contemporaneità. Dispensatrice di armonia sociale, ‘vox clamantis in deserto’, veicolo di ideali umani, rispetto della natura e bellezze del creato, aggregazione di menti e spiriti liberi. L’esatto opposto di tutto ciò che, il più delle volte, è divenuta oggi: autoreferenzialità e strumento avulso dal resto della società. Altro aspetto da evidenziare, nel testo di Luigi Visciglia, è la componente dedicata al dialetto coriglianese. Espressioni e modi di dire, molto spesso ironiche ma mai fini a se stesse, che hanno il grande privilegio di tramandare alle nuove generazioni un patrimonio immateriale qual è quello del vernacolo locale: lingua e tradizioni dei nostri padri da far conoscere ai nostri figli”.