Ed eccolo scendere,
fuligginoso,
denso e freddo il primo
vento pungente
dell'inverno. Eccolo
venir giù dai monti
come una nebbia che
copre le colline
e la campagna tutta.
Soffiando lo vedi,
già entrare nelle case
dai mille spifferi
e accendere i primi
termosifoni e camini che
sbuffano sui rossi tetti.
Tutto nonostante
i molti colori è
malinconico e cupo
e i giochi del parco
senza gli schiamazzi
dei bambini
sembrano senza gioia
e la latrina dei cani.
Gli alberi ormai
quasi spogli, hanno
grosse borse sotto
gli occhi e dolori
diffusi alla cervicale
la schiena, le gambe
e qualche foglia
più coraggiosa ancora
attaccata ai rami
resiste, un po' come
quei nostri
coraggiosi anziani
che aspettano
con il numerino in mano
qualcosa o qualcuno
che li consoli per la notte
triste e i tristi risvegli.
Ah ! Se almeno
si aprisse una piccola
breccia nel cielo,
anche solo per poco
e il sole potesse
far capolino, già io,
mi sentirei meglio
di Aurelio Albanese