Care amiche lettrici e amici lettori,
nell'aprire questo libro vi chiederete cosa sia un Pentàlogo, una parola nuova che per ora non si trova nei vocabolari, e cosa c'entri Pitagora. Ho coniato io questa parola per indicare i cinque principi dell'etica pitagorica quale guida dell'agire corretto, valida in ogni tempo e luogo, per ogni persona e società. Pitagora giudicò quei principi immutabili perché, come le regole della matematica, essi poggiano sulla natura stessa dell'Essere.
Hitler e Stalin furono grandi nemici e si lottarono in ogni situazione politica e militare. Tuttavia, nessuno dei due osò mettere in dubbio le regole della matematica perché esse sono verità universalmente accettate. Non fecero però altrettanto per l'etica, anzi agirono nel totale disprezzo delle sue regole.
Pitagora fu un grande matematico, come provano la sua dottrina dei numeri e il suo Teorema. Finora, però, è sfuggito il collegamento tra etica e matematica che egli usò come prova della correttezza dei principi etici. In sintesi, egli affermava che l'osservanza di quei principi conduceva con certezza matematica a una vita felice. E la non osservanza di essi, con altrettanta certezza matematica, portava verso l'infelicità, il disordine, il degrado, la violenza e le guerre. L'etica è come la matematica: non è un'opinione.
Oggi viviamo in un mondo globalizzato, percorso da forti tensioni razziali, lacerato da conflitti religiosi, finanziari e politici. Tutti abbiamo l'inquietante sensazione di trovarci su di un vulcano che stia per esplodere, ma nessuno indica una soluzione convincente. E, tuttavia, ora noi conosciamo la storia documentata degli ultimi tremila anni, la quale ci mostra un elenco sterminato di guerre, saccheggi, distruzioni, schiavitù, morti e malvagità di ogni genere. Alcuni studiosi americani hanno calcolato che negli ultimi 3000 anni solo 240 - l'otto per cento - sono trascorsi senza guerre. Ma nessuno - a parte Pitagora - ha dato finora una spiegazione convincente del perché di tanto male.
Dappertutto si sente dire: Il mondo non cambierà mai! Ebbene, questo libro aspira proprio a cambiare il mondo – cosa finora non riuscita a nessuno - per fare di esso la casa pacifica e felice di tutti i viventi.
La mia pretesa di cambiare il mondo con un libro potrebbe far pensare che io sia un folle visionario. Di libri, in effetti, è pie-no il mondo e le cose vanno sempre male, nonostante i libri sacri dell'Induismo, del Buddismo, i Dialoghi di Platone, la Bibbia, i Vangeli, il Corano, le Enneadi di Plotino, per non parlare del nu-mero sterminato di libri scritti da filosofi, storici e letterati.
Il mio convincimento, però, si basa sulla constatazione che i mo-delli etici finora seguiti erano sbagliati, come lo erano quelli di molte scienze. L'astronomia, per esempio, seguiva il modello er-rato di Tolomeo fino a quando Galileo, Copernico, Newton ed Einstein non scoprirono le vere leggi del cosmo.
Tuttavia io non condanno gli errori del passato, anzi proprio da essi imparo: difatti, se altri prima di noi non avessero sbagliato, oggi noi non potremmo individuare il modello etico corretto.
Questo è il mio ottavo libro e nasce come coronamento di una scrittura iniziata a Milano nel 1989. Lo scrivo all'età di settantasette anni nel luogo dove per me tutto è iniziato, la Calabria, che oggi appare come una terra di grave decadenza, ma nel passato fu madre dell'Italia, della Magna Grecia e sede della Scuola di Pitagora a Crotone. La storia della Calabria, in gran parte sconosciuta, è come un registro dove sono chiaramente annotati gli errori dell'umanità. Una storia, quindi, che offre al mondo la possibilità di salvezza attraverso la comprensione delle cause di quegli errori.
A me sembra che il Pentalogo pitagorico sia lo strumento indispensabile per individuare ed eliminare il mal di vivere. Esso è come il setaccio usato dai cercatori d'oro per separare il metallo dalla sabbia. V'invito pertanto a unirvi a me in questo viaggio di ricerca di cose molto più preziose dell'oro stesso: la felicità personale e la pace universale.
Salvatore Mongiardo