Diamo notizia che a Cassano é stata organizzata una lodevolissima iniziativa in favore degli immigrati, già nel mese di novembre dello scorso anno, infatti, è iniziato il primo corso di L2 “Una lingua senza confini” presso la sede della Misericordia di Cassano allo Ionio. come ci è stato comunicato "si tratta di un corso di lingua e scrittura italiana tenuto da una volontaria, laureata in Lingue, che mira ad abbattere il problema linguistico, l’ostacolo principale. Consta di due incontri a settimana nei quali si cerca di far conoscere, non solo la lingua, per poterli inserire nel mondo del lavoro, ma anche la cultura, gli usi e i costumi del paese che li ospita creando un momento di confronto: un mondo di differenze che si incontra."
Non ci sarebbe molto da aggiungere se non fare i complimenti alla dott.ssa che cosi amorevolmente si presta "gratuitamente" nell'aiutare gli immigrati che ormai numerosi vivono nel nostro territorio, e, da non dimenticare, il plauso che va anche condiviso con la Misericordia e il suo presidente Domenico Martino sempre pronti a venire incontro alle esigenze di chi ha bisogno.
Ciò detto, una domanda nasce spontanea, ma a Cassano non c'é la SPRAR, che costa parecchi "dollaroni", ad occuparsi delle esigenze linguistiche, oltre a quelle sociali, dei malcapitati stranieri nostri concittadini ormai?
A Cassano diversi sono i locali allestiti in modo moderno, funzionale e ... costoso per sopperire alle esigenze, diciamo, di integrazione degli stranieri da noi residenti: i locali dell'ex-pretura con uffici e salone utilizzato per incontri e per corsi appunto di lingua ed altro; l'ex-mattatoio con modernissimi impianti dotato di computers e crediamo anche di programmi adeguati, con numeroso personale a disposizione.
Ma cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando. Dal web apprendiamo che il "Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo". Arguiamo, quindi, a rigor di logica che di questi costosissimi servizi dovrebbero poter usufruire solo quegli stranieri che hanno la qualifica (non sappiamo se sia corretto questo termine) di rifugiato o richiedente asilo (a Cassano forse circa 40?). Bene, e gli altri? Sono stranieri immigrati di serie B, quindi per insegnar loro qualche nozione d'italiano ci vuole la buona volontà di qualche anima buona e di un'associazione caritatevole come la Misericordia.
A questo punto, però, saremmo interessati, da cittadini italiani che pagano le tasse, a sapere quanti stipendi vengono distribuiti a Cassano per gestire quel po' po' di strutture affidate allo SPRAR e quanti sono e come sono stati reclutati gli addetti. Forse gli ex amministratori, usciti e non uscenti, di questo comune potrebbero fornirci molti interessanti dettagli.
Comunque per un'informazione più completa a favore dei nostri lettori, di seguito pubblichiamo la tabella con i dati dei residenti stranieri di Cassano al 31 dicembre del 2016, non abbiamo i dati del 2018, ma non crediamo che siano cambiati di molto. Dalla tabella emerge che avevamo 886 residenti provenienti dalla Comunità Europea e 636 extra-comunitari e quest'ultimi sono i più bisognosi di assistenza di vario tipo, in totale ben 1522 persone straniere con cui condividiamo la nostra città, parliamo di circa il 10% dell'intera popolazione cassanese. Ogni ulteriore commento è superfluo.
Antonio M.Cavallaro