Da Di Maio alla Meloni, dov'é la differenza? Una sola: il primo aveva l'accento napoletano e la seconda quello romano, per il resto, a parte che uno é maschietto e l'altra femminuccia, il livello intellettivo è più o meno quello. Di Maio, però, molti danni non ne ha fatti, anche perché prima aveva Conti a indirizzarlo, poi ha avuto Draghi; Meloni, invece, sulla biga sta da sola, non ha un'auriga e quei cavalli zoppicanti che la tirano fanno quel che vogliono e vanno dove gli pare. E così quelli che dovevano "salvare" l'Italia la stanno demolendo, per meglio dire, ne stanno demolendo una parte, quella dei meno abbienti. Vediamo cosa hanno combinato in pochissimo tempo.
"L’attuale governo ha deciso di cancellare una serie di bonus stabiliti dai precedenti governi. Ecco quali sono nello specifico.
L’inizio del 2023 segna la fine di tantissimi bonus promulgati dai precedenti governi. Con il nuovo anno, tantissimi aiuti sono destinati a sparire: dal bonus tv alle agevolazioni sui trasporti, di seguito ecco elencati i bonus in scadenza.
Tra le agevolazioni scadute, iniziamo con l’agevolazione una tantum che i lavoratori si sono ritrovati in busta paga verso il mese di maggio, che ammontava inizialmente a 200 euro per poi passare a 150. Il governo ha poi deciso di non rinnovare anche il bonus tv, quello per le facciate degli edifici, ed anche il bonus trasporti, che copriva il costo degli abbonamenti mensili per un massimo di 60 euro.
Il governo Meloni ha deciso di cancellare a mani basse tantissimi aiuti destinati agli italiani, che durante gli ultimi mesi hanno aiutato i cittadini in questo difficile periodo di rincari in ogni settore dei beni di consumo.
L’aumento delle accise sul carburante
E se da una parte le agevolazioni vengono cancellate con l’inizio del 2023, contemporaneamente aumentano anche le accise, facendo lievitare di 20 centesimi il prezzo del carburante nei distributori. Nella fattispecie, il prezzo di benzina e diesel dal primo gennaio 2023 è aumentato di 20 centesimi al litro.
Nessun bonus 200 euro per i redditi inferiori a 35mila euro, stop anche ai 150 euro per le famiglie con reddito inferiore a 20mila euro. Entrambe le misure erano state decise dal precedente governo Draghi per sostenere gli italiani nella lotta contro la crisi energetica.
Anche il Superbonus ha subito una modifica: nonostante non sia stato del tutto eliminato, è diminuito passando dal 110% al 90%. Saltano anche i due bonus tv. Stop ai contributi da 50 euro (in base all’Isee) destinato all’acquisto di televisori e decoder abilitati per il nuovo digitale terrestre. Addio anche al bonus 100 euro destinato a chi decideva di rottamare un vecchio dispositivo tv.
Il reddito di cittadinanza subisce delle modifiche
Possiamo salutare anche il reddito di cittadinanza, tanto discusso, che ha subito una modifica per il 2023 ed è destinato a scomparire nel 2024. Nella fattispecie, il reddito di cittadinanza sarà percepibile solo per altri otto mesi. Inoltre, nel caso in cui un percettore del bonus rifiuti anche solo una proposta di lavoro, non avrà più diritto al sostegno."
Per il momento questo è quanto, cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro? Se questo è l'inizio, non certo vantaggi per il popolo.
A cura di Tonino Cavallaro