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L'ultimo saluto a Peppino Iannicelli

iannicelli esequie1.jpgIeri pomeriggio, in una chiesa gremita di parenti, amici, conoscenti, compagni di lavoro, "compagni" di fede politica e avversari che però lo stimavano per il suo tratto gentile e pronto all'ascolto e al dialogo, é stato dato l'estremo saluto a Giuseppe IANNICELLI. Il rito funebre é stato celebrato nella chiesa della parrocchia di Sant'Agostino in Cassano Jonio nella commozione generale, com'é d'uopo in simili celebrazioni, ma all'uscita dal tempio il feretro è stato accolto da un forte applauso a sottolineare la stima e l'affetto sincero che gli astanti provavano e proveranno sempre per lo scomparso. A pronunciare l'estremo saluto ed i propri sentimenti a tutti i presenti ed in particolare ai fratelli ed alla sorella di Peppino, si sono alternati l'ex-presidente dell'Ente Parco del Pollino dott. Pappaterra,  l'on. Giuseppe Aloise, il sindaco di Castrovillari avv. Lo Polito, il sindaco di Civita Tocci, la consigliera del Comune di Cassano dott.ssa Gaudiano (in rappresentanza del sindaco), l'ing. Oliveto compagno di partito ed alcuni colleghi di lavoro della Comunità Montana del Pollino. Ognuno ha ricordato lo scomparso per le sue molteplici qualità, ma tutti hanno convenuto nel puntualizzare il suo tratto delicato e sobrio nell'affrontare problemi e situazioni anche difficili, senza irrequietezze e tentennamenti con  il suo perenne sorriso che induceva alla riflessione ed alla calma.

La commozione ha raggiunto l'apice quando il fratello Antonio, stimato giornalista, pur affranto visibilmente per la perdita subita, ha ringraziato i presenti ed ha concluso con una frase che ha suscitato un forte applauso: "Sono fiero di essere fratello di Peppino". Abbiamo avuto l'impressione che tutti gli astanti appaudendo si siano sentiti fieri ed onorati di essere stati suoi amici e compagni nel viaggio terreno di ognuno. E Noi concludiamo con il nostro più sentito e commosso GRAZIE all'Altissimo per averci concesso di conoscere un uomo di tale levatura morale e umana.

Tonino Cavallaro

 

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FOTO di Aldo Iacobini

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