Nell'anniversario della sua morte è giusto ricordare un re che amò le arti e il "bello" in generale. Il 1° settembre del 1715 (303 anni fa) moriva a Versailles Luigi XIV di Borbone, detto anche il Re Sole (1638-1715), 64° re di Francia. Regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel 1715. Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al 12º posto nella classifica dei regni più lunghi della storia. Malgrado la sua attenzione all'economia nazionale, Luigi XIV diede prova di saper spendere ingenti quantità di denaro supportando gli artisti che lavoravano per rendere sempre più potente e gloriosa la monarchia francese anche sotto l'aspetto dell'immagine pubblica. Il cardinale Richelieu, sotto Luigi XIII, aveva fondato nel 1635 l'Académie française che anche Luigi XIV pose sotto il proprio patronato.
Creò varie altre accademie che influirono sulla vita intellettuale e artistica, tra le quali l'Accademia reale delle Scienze, l'Accademia reale d'Architettura e l'Accademia reale di Danza, in un secondo momento ampliata in Accademia reale di Musica e Danza (la futura Opéra di Parigi). Fu nel periodo del suo governo che fiorirono scrittori come Molière, Jean Racine, Jean de La Fontaine e Charles Perrault, i cui lavori continuano ad avere grande influenza anche ai nostri giorni. In campo musicale promosse artisti come Jean-Baptiste Lully, Marc-Antoine Charpentier, Jacques Champion de Chambonnières e François Couperin.
a cura di Luigi Maffeo
E per rendere anche più gradevole il nostro ricordo aggiungiamo una filastrocca di Gianni Rodari dedicata al Re Sole Tratta da "Gianni Rodari" di Petrini, Argilli, Bonardi - Edizioni Giunti Marzocco (1981)
Filastrocca di poche parole
dove si parla del Re Sole.
Sulla Francia egli regnò
sessant’anni e ancora un po’…
Nel palazzo di Parigi
stava spesso il gran Luigi.
Se non c’era, non si sbaglia:
è un segno che stava invece a Versaglia.
Stesse qui o stesse là,
in campagna o in città,
stesse in guerra oppure a caccia
non si lavò mai la faccia.
Un batuffolo di cotone
gli faceva da acqua e sapone:
intorno agli occhi sul nasetto
glielo passava il suo paggetto,
e in baleno era fatta così
la pulizia del Re Louis.
Era il Re Sole, e certo brillava
di luce propria… ma non si lavava
perché non aveva una mamma o una zia
che ogni mattina, con energia,
gli ficcassero la capoccia
dentro una vasca o sotto la doccia.