Il 5 giugno del 1898 nasceva a Fuente Vaqueros il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca (1898-1936). Poeta tra i più insigni del Novecento europeo e principale esponente della cosiddetta età d'argento della letteratura spagnola, la raffinatezza e l'impeto dei suoi versi continuano ad affascinare i lettori di ogni tempo. Nato a Fuente Vaqueros, in Andalusia, si appassionò da piccolo di musica e di arte, componendo la prima raccolta di poesia a 20 anni, senza successo. Gli studi universitari a Madrid e i contatti con le avanguardie europee e con artisti eccelsi, quali il regista Luis Buñuel e il pittore Salvador Dalí, diedero nuovo slancio alla sua poetica che toccò il punto più alto con l'opera Romancero gitano del 1928. Costretto a soffocare la propria omosessualità, che gli causerà lunghi periodi di depressione, nel corso della Guerra Civile parteggiò per i repubblicani, finendo nel mirino dei nazionalisti di Franco. Difeso da numerosi intellettuali, tra cui Pablo Neruda, nell'agosto del 1936 venne fucilato dalle milizie franchiste. Oltre alle raccolte poetiche, incentrate per lo più sui temi del destino e della morte, di lui resta una corposa produzione teatrale. (in coda una sua poesia)
Il 5 giugno del 1816 moriva a Napoli il compositore italiano di Taranto Giovanni Paisiello (1740-1816). Fu uno dei più importanti e influenti compositori d'opera del suo tempo. Si conoscono circa 90 opere di Paisiello le quali abbondano di melodie, la cui bellezza leggiadra è tuttora caldamente apprezzata. La più conosciuta tra queste è l'aria "Nel cor più non mi sento" dall'opera La molinara (1788), aria immortalata anche nelle variazioni di Beethoven. Paisiello compose anche l'opera Il barbiere di Siviglia (1782), omonima e di stesso soggetto del successivo capolavoro rossiniano.Tra le caratteristiche della musica di Paisiello va ricordata la cura della strumentazione con il sapiente uso degli strumenti a fiato a sostegno delle voci, le brillanti sinfonie in un solo tempo, il trapianto dei concertati dall'opera buffa a quella drammatica e l'introduzione di cori nelle arie.
Il 5 giugno del 1769 nasceva Marianne Antonia Kirchgessner (1769-1808), suonatrice di Glasharmonika (armonica di vetro) tedesca. Nata cieca a causa di una malattia agli occhi provocata dal vaiolo, ebbe qualità artistica tali da portarla all'attenzione di grandi compositori come Muzio Clementi, Johann Gottlieb Naumann, Johann Friedrich Fasch, Johann Friedrich Reichardt, Franz Anton Hoffmeister e Wolfgang Amadeus Mozart il quale a Vienna, nell'ultimo anno della sua vita, compose per lei una delle opere migliori per questo strumento, ossia Adagio e Rondò per Glasharmonika K 617*. L'armonica, chiamata oggi «armonica di vetro» («Glasharmonika») per non confonderla con il più moderno strumento popolare, fu uno degli strumenti favoriti dal pubblico del Settecento. E’ costituita da una ventina di coppe di cristallo di vario diametro e spessore, infilate ad un asse rotante in una cassa di risonanza di legno. Malgrado la limitatezza della gamma sonora l'esecutore, premendo con le dita umide sul bordo dei cristalli in rotazione, riesce a trarre dallo strumento un suono dolce e cupo, di particolare fascino. Mozart compose l’Adagio e Rondò per Glasharmonika K 617 per Marianna Kirchgassner, celebre virtuosa cieca dello strumento, e per un complesso di strumenti che all'armonica unisce un flauto, un oboe, una viola e un violoncello. Einstein definì questo Adagio e Rondò «una delle opere divine» di Mozart, la «controparte strumentale dell'Ave verum», «di una bellezza ultraterrena nell'introduzione (in minore) e nel rondò (in maggiore)».
a cura di Luigi Maffeo
Una Poesia di G.Lorca
La donna lontana
Tutte le mille fragranze che emanano dalla tua bocca
sono profumate nuvole che uccidono di dolcezza.
Il mio corpo è come un’anfora, fatta di notte scura
che riversa la sua essenza in te, folle divina!
I tuoi sguardi si perdono dietro i dolci sentieri,
per te Notte ed Erebo ritornano dal Nulla,
Febe languida davanti a te si spegne, umiliata,
e una brina di fiori ricopre la testa di Eros.
In una notte tutta blu, nel giardino silente,
quando tu starai fantasticando di contrade brumose
e il piano consumerà la Canzone dell’Oblio,
La stella del mio bacio si poserà sulla tua fronte,
la fonte della mia anima ti inonderà di rose
e il piano canterà vibranti suoni.