In questo giorno ricordiamo due musicisti vissuti in epoche diverse, ambedue autentici grandi interpreti dei periodi in cui hanno vissuto componendo mirabili brani musicali.
Il 22 agosto del 1862 nasceva Claude-Debussy (1862-1918),uno dei più importanti compositori francesi. Studiò al Conservatorio di Parigi e nel 1884 vinse il Prix de Rome con la scena lirica L'enfant prodigue. A Parigi frequentò assiduamente il salotto di Mallarmé e gli ambienti simbolisti ed impressionisti della capitale francese. Si interessò alla musica di Wagner al Boris di Musorgskij oltre al gamelan giavanese ascoltato all'Esposizione Universale di Parigi del 1889. Negli anni dal 1887 al 1893 Debussy precisò il proprio stile con una serie di composizioni da camera vocali e strumentali che vanno dai Cinq poèmes di Charles Baudelaire al Quartetto per archi. Nel 1893 ottenne l'autorizzazione a musicare il Pelléas et Mélisande di Maurice Maeterlinck la cui composizione lo impegnerà per nove anni fino alla controversa prima esecuzione avvenuta all'Opéra-Comique nel 1902. Nel periodo tra il 1894 e il 1905 vedranno la luce capolavori come Prélude à l'après-midi d'un faune, Nocturnes, La mer e Chansons de Bilitis. Tra le composizioni di Debussy dopo il 1905 spiccano i grandi cicli per pianoforte: Images, i due libri dei Préludes e gli Études. Dal 1980 fino all'introduzione dell'euro nel 2002, il suo volto ha effigiato la banconota da 20 franchi. Morì nel 1918 a soli 55 anni.
Tra i tanti gruppi corali che nascono e che operano oggi in Italia, raramente se ne incontrano di quelli che eseguono brani del compositore bresciano Marenzio, dopo le brevi note biografiche vi invitiamo ad ascoltare uno dei suoi stupendi madrigali a 4 voci eseguito dalla corale.
Il 22 agosto del 1599 moriva a soli 46 anni il compositore italiano Luca Marenzio (1554-1599). Fu il più acclamato autore di madrigali del suo tempo. Compose 9 libri di madrigali a 5 voci, 6 libri a sei voci, 2 libri a quattro-sei voci, un libro di madrigali spirituali e temporali a cinque voci e altre opere legate ai generi tipici dell'epoca. Luca Marenzio fu uno dei principali interpreti della moda cinquecentesca di utilizzare versi del poeta Francesco Petrarca (petrarchismo musicale). A Marenzio è dedicato il Conservatorio di Brescia.
di seguito il testo poetico di Francesco Petrarca, un sonetto tratto dal "Canzoniere":
Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena,
e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Philomena,
et primavera candida et vermiglia.
Ridono i prati, e ’l ciel si rasserena;
Giove s’allegra di mirar sua figlia;
l’aria et l’acqua et la terra è d’amor piena;
ogni animal d’amar si riconsiglia.
Ma per me, lasso, tornano i piú gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch’al ciel se ne portò le chiavi;
et cantar augelletti, et fiorir piagge,
e ’n belle donne honeste atti soavi
sono un deserto, et fere aspre et selvagge.
A cura di Luigi Maffeo