La musica francese alla fine del XVII sec. fu letteralmente dominata per circa un ventennio e sotto il regno di Luigi XIV "Re Sole", da un musicista italiano che vogliamo ricordare nell'anniversario della sua nascita che avvenne il 28 novembre del 1632, parliamo del compositore italiano naturalizzato francese Jean-Baptiste Lully (1632-1687).
Nato a Firenze, a soli 13 anni fu condotto a Parigi dal duca di Guisa e venne assunto come cameriere personale di Mademoiselle Montpensier (Anna Maria Luisa d'Orléans, duchessa di Montpensier, una delle più grandi ereditiere della storia, che in quel periodo cercava un piccolo italiano per conversare nella lingua che stava studiando), alla corte della quale ebbe modo di apprendere l’arte del bouffon e di perfezionarsi nel violino. Fu la stessa Anna Maria Luisa d’Orléans ad introdurlo nel 1652 al servizio (come ballerino e violinista) del giovane re Luigi XIV. La sua carriera alla corte di Francia come violinista, danzatore, clavicembalista e organista fu rapida. Promosso nel 1661 a sovrintendente della musica del re, creò con Molière il genere della comédie-ballet, specie di commedie o pastorali intercalate da danze di tipo esortativo che in realtà costituivano la parte più rilevante dello spettacolo. Tra queste va segnalata Le bourgeois gentilhomme (1670). Compose venti opere liriche in collaborazione con il poeta Quinault, con le quali diede l'avvio al genere della tragédie-lyrique (1673 con Cadmus et Hermione), producendone regolarmente quasi una all’anno, oltre a innumerevoli balletti e musiche di scena. Ormai "dittatore" della musica francese, esercitò una notevole influenza anche in campo strumentale: conferì alla suite una forma distinta, introdusse innovazioni nell’organico dell’orchestra aggiungendo spesso agli archi il raddoppio con flauti e oboi nonché trombe sostenute dai timpani. Attentissimo alla qualità delle esecuzioni, verso il 1670, scontento della qualità della Grande bande des violons du roi, creò una sua formazione rivale: Les petits violons. Lully fu inoltre uno degli antesignani della moderna tecnica della concertazione e direzione d'orchestra. L'8 gennaio del 1687 mentre stava provando un suo Te Deum, si ferì un piede con il pesante bastone di metallo usato all'epoca per segnare il tempo. Non esisteva ancora la figura del direttore con la bacchetta fine e sottile. La ferita si infettò e degenerò in cancrena. Per tentare di salvarlo i medici proposero l'amputazione della gamba, estremo intervento che Lully rifiutò forse convinto che si potesse curare. La malattia ebbe un decorso tragico. Il 22 marzo del 1687, dopo oltre due mesi di penose ed atroci sofferenze, Lully morì.
Vi suggeriamo l'ascolto dell'Ouverture della sua Opera più conosciuta Le bourgeois Gentilhomme e di osservare il maestro che guida l'orchestra col bastone che si usava a quel tempo CLICCARE QUI'
A cura di Luigi Maffeo