Un brano dalla potenza evocativa straordinaria. Le critiche che seguirono in quel tempo l'uscita di questo brano, oggi, sembrano eccessive o, a parere di molti, inesistenti.
Fu il 7 gennaio 1842 che per la prima volta avvenne l'esecuzione a Parigi (Salle Ventadour del Théâtre de la comédie italienne) dello Stabat Mater di Gioachino Rossini. Rossini cominciò a scriverlo sotto le insistenze di don Manuel Fernández Varela, un ricco prelato spagnolo che approfittando della presenza del musicista a Madrid nel 1831 non riuscì a resistere dal commissionare un'opera sacra rilevante ad un compositore così importante. Rossini d'altra parte, che aveva sentito in gioventù lo Stabat di Pergolesi, era convinto che non se ne potesse scrivere uno migliore: accettò ma a patto che la composizione venisse eseguita dal prelato esclusivamente in occasioni private, e non venisse mai data alle stampe. Siamo nel periodo immediatamente successivo al Guillaume Tell e Rossini, acciaccato e in preda a primi sintomi di esaurimento nervoso, comincia a buttar giù la partitura, poi non se la sente e affida le ultime quattro parti all'amico Tadolini e consegna il tutto a Varela. Passano gli anni e, sentendosi vicino alla morte e saputo che il prelato spagnolo era intanto morto e gli eredi stavano per pubblicare la partitura, si affretta a riprendere in mano lo Stabat e rifà di proprio pugno le parti che aveva affidato al Tadolini.
Lo Stabat Mater fu eseguito a Parigi il 7 gennaio 1842 sotto la direzione di Donizetti, non riuscendo Rossini a sopportare la fatica e l'emozione di apparire in pubblico. Scrittura profonda e tormentata, lo Stabat rossiniano è stato fin da subito, con Wagner in testa (che poi ci ripenserà), accusato di profanare la forma sacra introducendo stilemi tipicamente operistici. In realtà la scrittura che i critici e gli ascoltatori di ogni tempo individuano come operistica non è altro che il modo caratteristico di esprimersi di Rossini, che qui sfrutta per trovare la forza di stemperare la traboccante drammaticità senza rimanerne schiacciato. (fonte)
Per ascoltare il brano eseguito a Salisburgo sotto la Direzione di Riccardo Muti, Soprano: Jessye Norman - Mezzosoprano: Agnes Baltsa - Tenore: Francisco Araiza - Basso: Simon Estes. Registrato dal vivo il 7 Agosto del 1983, provate il link sottostante.
(Cliccare quì per l'ascolto del brano)
a cura di Luigi Maffeo