Ci sono donne, donnette, femmine e femminelle poi ci sono le “Donne” che sanno sempre cosa sia la cosa giusta da fare. Ci sono donne come Antigone e … Carola Rackete.
Sei tu, Antigone, quel tipo di donna lì. Quel tipo di donna con cui non ci sono sconti, e non ci sono possibili trattative. Quella donna che molti trovano poco femminile. Perché per femminile intendono sempre quel che di debole, di remissivo, o più che ancora remissivo, di manipolabile.
E tu, Antigone, no. Tu non ti lasci dire cosa si può e non si può fare. Da nessuno, mai. Perché lo sai. Da sempre, da prima di loro, forse da prima del mondo.
Su di te non ha presa la fuffa, e non c’è parlantina. Non ti lasci sedurre dalle moine, dagli sguardi, dai discorsi, ma nemmeno dalle minacce. Tutto ciò che ti dovrebbe smuovere ti passa sopra come l’acqua di un temporale. Ti può bagnare, ma non toccare nel profondo: resta in superficie.
Non sei una donna comoda, Antigone. Non è facile avere a che fare con te. Nelle donne si cerca sempre la pace del lago placido, il conforto delle acque tranquille. E tu invece sei come il mare al largo, che anche quando sembra fermo e calmo, ha la maestosa pericolosità delle forze della natura.
Tu, Antigone, sei quella donna che tiene la schiena dritta, e non abbassa lo sguardo mai. Ritta, ma non come un fuso: come una colonna.
Tu lo sai, Antigone, cosa è giusto e cosa è sbagliato. E sai anche che no, non è vero che tutto è grigio, è che ci sono sempre mille sfumature. Ce n’è una sola, quella fra ciò che è lecito e ciò che non lo può essere mai, perché i confini esistono, i bordi pure, e sono chiari e taglienti.
Sei tu quel tipo di donna, Antigone, che sa bene riconoscere la differenza fra legge e giustizia. La seconda è la tua patria. Per lei sei disposta a combattere, a soffrire, a morire. Sei chiara come l’acqua, e come l’acqua sei in grado di portare a galla l’altrui ipocrisia.
Come ti odiano, Antigone. Perché esserti nemico è impossibile, ed esserti amico difficile, impegnativo. Con te non ci sono sconti, non sono ammessi dubbi, non sono permessi trucchi. Nel grande mare di ominicchi e donnette, tu sei scoglio e tempesta.
Ti vomitano addosso le loro leggiucole, ti vogliono stringere nei loro lacci e laccioli. Tentano di renderti piccola come sono loro per sentirsi meno meschini, meno pavidi, meno infami.
Ma restano fanghiglia e tu pura e limpida acqua di fonte.
E quando per difendersi da te invocano il rispetto delle loro leggi, e la difesa della civiltà, tu nemmeno ti degni di replicare loro, Antigone, o di deriderli, perché non meritano nemmeno che tu sprechi il tempo di una risposta.
Perché sei tu la civiltà, Antigone, tu la legge, tu i valori che loro citano senza averli mai capiti e men che meno messi in pratica.
E sei tu, Antigone, l’unica che esiste davvero, mentre loro sono fantasmi, senza vita, senza forza, destinati al nulla e all’oblio.
"Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo". Carola Rackete, 26 giugno 2019.
Mariangela Vaglio
da: Il mondo di Galatea