A Cassano tanto tempo fa c’era na vota un certo don Micuzz che raccoglieva “libere donazioni” per conto di un signore impossibilitato a lavorare a causa di una grave e particolare malattia, tara di famiglia, dal nome strano: “onminnidicidi” (traduzione: non ne ho voglia) e quindi costretto a ricorrere al “buon cuore” di alcuni scelti compaesani. Questo comportava per don Micuzz un giro per il paese settimanale da quei galantuomini che a turno offrivano generosamente il loro “volontario contributo alla sopravvivenza di quel signore e della sua larga famiglia. Capitava talvolta che qualche “benefattore” nel giorno del suo turno non avesse disponibilità immediata e con qualche mossettina faceva intendere all’incolpevole don Micuzz che era un po’ a corto di quattrini. A questo punto veniva fuori tutta l’ars recitandi di don Micuzz, che con ammiccamenti particolari, sguardi truci ma col volto sorridente tirava fuori la solita frase:
“Compa’ Pasche’, (Mast Turi’, zi Franci’, ecc ecc) ssignurij u soje ca ji non ci c’entr nente, je’ duviri du mije, ci m’anu manneate, on ci pozz fa nent ….” * e finiva poi con la solita frase “toscaneggiante” detta tra i denti ma senza più il falso sorriso di prima e guardando fisso negli occhi il malcapitato “..non so se mi ho spiecato beno”**. A quel punto, in qualche modo i “talleri” uscivano fuori e con un sorriso a denti stretti, il libero donatore chiedendo anche scusa, salutava don Micuzz, che con le mani in tasca e un mezzo toscano spento in bocca trotterellava via. Perché vi racconto questa storiella? Così, m’è venuta in mente leggendo il comunicato che segue. Buona lettura e non fatevi il sangue amaro, anche la benzina, prima o poi, scenderà di prezzo.
Tonino Cavallaro
* Traduzione: Compare Pasquale (o Maestro Turillo o o Zio Francesco ecc) voi lo sapete che io non c’entro niente, è mio dovere, a me mi ci mandano, non posso farci niente.
** Non so se mi sono spiegato ben.
AVVIATE MA NON ANCORA COMPLETATE A DORIA LE OPERAZIONI DI DEMOLIZIONE DEI MANUFATTI REALIZZATI ABUSIVAMENTE. E’ PARTITA STAMANE L’OPEARAZIONE RIPRISTINO DELLA LEGALITA’ NEL SETTORE EDILIZIO.
Nella mattinata odierna sono state avviate dagli operatori dell’ufficio manutenzione del Comune di Cassano All’Ionio con l’ausilio dei mezzi a disposizione le operazioni di demolizione dei manufatti realizzati abusivamente a ridosso del complesso delle case popolari. Si tratta, in particolare, dell’avvio degli smantellamenti inseriti nella lista dei 52 immobili abusivi già censiti ed individuati con un atto deliberativo datato 2019 licenziato dalla Commissione Straordinaria che in quel periodo ha gestito l’Ente locale sibarita, composta da Mario Muccio, Roberto Pacchiarotti e Rita Guida. Gli autori degli illeciti già da allora furono destinatari di apposite ordinanze di demolizione dei manufatti realizzati. Poiché non hanno ottemperato alle disposizioni, ora si procede d’imperio per ripristinare la legalità contro ogni forma di sopraffazione e di violazione delle norme vigenti in materia. Presenti sulla scena, a seguire l’operazione, in prima persona, il sindaco Gianni Papasso, la giunta comunale, il presidente dell’assise civica Lino Notaristefano, alcuni consiglieri comunali, funzionari dell’ente e gli uomini dell’Arma dei Carabinieri coordinati dal Capitano Michele Ornelli.
L’amministrazione comunale, ha commentato il primo cittadino, "al cospetto di tali situazioni di illegalità, per quanto di propria competenza non può e non vuole essere omissiva, pertanto procederà imperterrita nell’azione di demolizione e di risanamento dei luoghi oggetto di abusi edilizi." Da segnalare, durante le operazioni di abbattimento di alcuni manufatti, la protesta di alcuni residenti “abusivi”, a difesa del loro stabile da abbattere. A tale riguardo, l’amministrazione comunale, d’intesa con le forze dell’ordine, al fine di scongiurare nell’immediato eventuali situazioni di ordine pubblico hanno deciso di differire ai prossimi giorni le operazioni di demolizione anche di detto stabile, per poi proseguire sul resto del territorio seguendo l’ordine della lista. E’ appena il caso di ricordare, che il 15 ottobre 2019, all’insegna del detto “Tolleranza Zero”, pronunciato dal Prefetto del tempo, Paola Galeone, si diede inizio alla prima demolizione della serie, partendo dalla villa riconducibile alla famiglia di Leonardo Portoraro. In quella occasione, di buon mattino, si tenne nel Palazzo di Città di Cassano, una conferenza stampa presieduta dal Prefetto Galeone, alla quale ha partecipato insieme al Commissario Straordinario Muccio, il Presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra e il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Massimo Cundari. Dal canto suo, il presidente dell’antimafia, Morra, (eravamo alla vigilia delle elezioni comunali che si tennero il 10 novembre 2019), in proposito ebbe a dire: “mi auguro che il prossimo sindaco, chiunque dovesse essere, prosegua con le demolizioni al fine di far rispettare le leggi dello Stato. Qui”, aggiunse, “bisogna cambiare mentalità e far capire che la legge tutela tutti, specialmente i più deboli”. “L’abusivismo”, ha, inoltre, sottolineato Nicola Morra in quella sede, “è un reato grave che colpisce l’ambiente e le comunità; si tratta di un vero e proprio stupro al territorio e al turismo. Lo Stato”, ha infine, affermato il presidente dell’Antimafia quel 15 ottobre 2019, “non può sostituirsi agli enti locali”.
Il Capo Ufficio Stampa – Mimmo Petroni
Nota a margine: Complimenti all’estensore del comunicato per aver ricordato o reperito quanto detto da Nicola Morra nel 2019. Speriamo che dopo le demolizioni sancite da altri, ne seguano altre rilevate da questa coraggiosa amministrazione alla quale vanno i nostri complimenti. (La redazione)