Cari concittadini di Villapiana,
ho scelto la formula della lettera aperta, rivolta a tutti voi, per cercare di fare un po’ di chiarezza in merito alle vicende politiche che in queste settimane mi hanno vista coinvolta.
Non vi nego che scrivo queste parole vivendo sentimenti contrastanti: da un lato una ritrovata serenità, dall’altro una grande delusione.
Come ben sapete, dato che la mia indole è nota, non sono mai stata una donna e una cittadina che accetta di essere strumentalizzata. Allo stesso tempo non accetto che la mia abnegazione nei confronti del paese che amo e il desiderio di mettermi al servizio dei miei concittadini per costruire un futuro migliore per tutti noi e per i nostri figli, possa diventare oggetto di giochi politici.
Anche perché ritengo che per la nostra comunità il tempo dei giochi sarebbe dovuto finire già qualche anno fa aprendo a una fase nuova della crescita del nostro territorio, in cui dissapori e discussioni fatte col sangue agli occhi e rabbia, avrebbero dovuto essere accantonati per far spazio alla voglia di costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di migliore.
Da ottobre si era costituto un tavolo di lavoro, formato da diverse forze politiche e movimenti civici. Questo tavolo politico aveva individuato la mia figura come la più idonea a poter essere una figura di sintesi rispetto all’altra candidatura proposta, quella di Domenico Filardi.
Onorata di tale scelta ho chiarito fin da subito che avrei accettato questo percorso a condizione che la strada da seguire fosse condivisa. Purtroppo, l’impegno, peraltro verbalizzato, di continuare uniti per la successiva composizione della squadra, seppure non sia venuto meno è stato frustrato e mortificato da una continua e sfibrante richiesta di condizioni da parte di Domenico Filardi e del suo gruppo di Rinascita Civica, o almeno da parte di esso.
In quanto Donna conosco bene l’arte della mediazione e della pazienza, e anche alla luce del riconosciuto ed innegabile impegno profuso da Domenico Filardi negli anni dell’opposizione, ho ritenuto di valutare attentamente ogni richiesta, ogni condizione, ogni suggerimento, ogni stimolo, giungendo a garantire allo stesso Domenico Filardi il riconoscimento nella composizione di un’eventuale giunta il suo ruolo politico nell’ambito dell’alleanza stretta.
Ho fatto questa scelta perché ritenevo e ritengo oggi che il cambiamento a Villapiana potrà avvenire solo e esclusivamente se sarà un cambiamento che coinvolga le diverse anime del nostro paese.
Un vero cambiamento, una pacificazione della politica villapianese, poteva nascere solo dalla convergenza di intenti di tutte le forze politiche che questo cambiamento lo vogliono davvero.
Ovviamente le mie scelte, in uno spirito fortemente democratico, sono state condivise con tutto il tavolo di lavoro.
La disponibilità e il desiderio di mediare trovando soluzioni possibili a richieste di condizioni spesso irricevibili, non solo mia ma dell’intero gruppo, purtroppo non è stata riconosciuta come un valore da Domenico Filardi e dal gruppo di persone che influenzano le sue decisioni.
Con scarso rispetto per tutta la coalizione è iniziato un tira e molla frutto, a mio parere, di una confusione sia personale, sia come gruppo, o forse della convinzione che stare all’opposizione, distruggere e non costruire, opporsi sempre e comunque a chiunque sia il modo giusto di vivere la dimensione politica.
Capisco, ora, che per qualcuno avere una possibilità di vincere faccia paura, perché per vincere è necessario sedersi ad un tavolo, considerando i propri compagni di viaggio come pari e non gregari da mandare avanti perché negli anni non si è riusciti a costruire un consenso solido, mettendo da parte il proprio ego.
Alla luce di tutto ciò, delle costanti attività trasversali di distruzione dell’unità del nostro progetto, delle scissioni nelle scissioni che moltiplicano all’infinito il numero di interlocutori e che ci allontanano dalla nostra, dalla mia visione di unità che era fondamento di questo progetto, ho deciso di compiere un atto di estrema coerenza cioè di rinunciare alla mia candidatura per favorire un reset che possa contribuire a ritrovare il senso dello sforzo fatto fino ad ora e ripartire con rinnovato slancio verso l’appuntamento elettorale, anche tenendo conto della candidatura già ufficiale dell’Ing. Vincenzo Ventimiglia, al quale va il nostro supporto.
Ognuno, ovviamente, già da oggi, si dovrà assumere le responsabilità delle proprie scelte, comprese quelle che hanno portato allo sgretolamento, voluto e sistematico, di una nuova idea di fare politica a Villapiana.
All’Ing. Vincenzo Ventimiglia auguro di riuscire a costruire quell’unità e quella condivisione di visione necessaria per portare Villapiana nel futuro, di essere un leader e non un capo e soprattutto auguro la più difficile delle qualità per un politico, la stessa che è stata faro nel mio agire e nelle mie scelte, ma che è mancata ad altri: la coerenza.
A chi ha sostenuto con forza la mia candidatura rivolgo la mia gratitudine. A loro dico che non è ancora tempo per noi e per la visione che abbiamo della dinamica politica a misura di una cittadina in cui tutti si riconoscono.
A tutti noi cittadini di Villapiana auguro un futuro che sia diverso dal presente, migliore, in cui il tempo delle infinite contrapposizioni tra persone che desiderano vedere Villapiana rifiorire possa essere messo da parte.
Grazie,
Graziella Grillo