(foto: da sin. Broccolo, De Rosis, Pistoia) Giuseppe De Rosis e Giovanni Pistoia tracciano le peculiarità del libro di Angelo Broccolo, che sarà presentato domenica 1 ottobre alla presenza di numerosi medici dicitori
“Vi sono libri che non si lasciano raccontare; se ne può solo sollecitare la lettura. Non sono comprimibili dentro consuete etichette; non si prestano a facile sintesi. Non possono essere agevolmente catalogate in un genere. E anche quando con artifici di parole l’intenzione è quella di analizzare, a prescindere dalla volontà di chi commenta, si finisce per esercitare una sorta di violenza verso il testo proposto. Uno di questi è “Passai l’estate… cento notti di guardia medica” di Angelo Broccolo. Un libro senza indice, non ha capitoli. Le pagine si susseguono l’una dopo l’altra come tanti ruscelli che vanno verso il fiume. Solo dei numeri romani dividono i brani che, come stanze, hanno una loro autonomia, eppure fanno parte di un unico grande appartamento. Solo dei disegni in bianco e nero di una mano delicata (Sara Casciaro) contribuiscono a dare movimento e a distrarre dalla pagina fitta”.
Così il prof. Giovanni Pistoia scrive in una sua recensione al testo del medico coriglianese Angelo Broccolo, pubblicato per i tipi di Falco Editore. Al libro dello stimato professionista della sanità calabrese è dedicata una manifestazione culturale che si terrà domenica 1 ottobre, alle ore 18.00, presso il “Vintage Cafè”, locale situato a Corigliano Scalo in via Provinciale13/15, i cui titolari hanno fortemente voluto organizzare e ospitare l’evento. A curare l’iniziativa, con la consueta dovizia di particolari, il prof. Giuseppe De Rosis, anima del Gruppo letterario “Gli Amici dell’Arte”. Interverranno la prof.ssa Anna Lasso e il prof. Giovanni Pistoia. Numerosi i medici del territorio che leggeranno alcuni brani della suddetta opera: Carlo Caruso, Franco Cirò, Gianni De Luca, Antonio De Rosis, Giuseppe Diaco, Anna Di Noia, Maria Formaro, Mina Madeo, Anna Milieni, Francesco Reale, Franca Schiavelli, Renato Sturniolo, Adriano Natale Viteritti. Sono inoltre previsti interventi musicali eseguiti da Frank Casciaro e un apericena finale.
“Nel libro di Broccolo – dichiara il prof. De Rosis – ciò che conta è la storia minore, quella delle plebi vecchie e nuove, ma nello stesso non trovi né una inerte pietà intrisa di paternalismo offensivo né uno sterile pessimismo, poiché il fine è quello di creare una coscienza più consapevole di ciò che l’uomo è chiamato ad essere nel mondo. Non basta attenersi ad una generica morale individuale, ma occorre sobbarcarsi ad altri doveri. Broccolo individua le piaghe della società, ma non arretra di un centimetro nella pagina come nella vita”.
“Il volume – scrive ancora Giovanni Pistoia – si legge facilmente, illuminato anche da una ironia lieve, quasi felpata; un sorriso appena accennato che ti prende sin dalle prime pagine, un’amarezza che lascia il segno ma non ti soffoca. Scrittura sobria, accorto uso delle parole, attenzione nell’impiego degli aggettivi, eleganza e raffinatezza nello stile. No, non sono il frutto della spontaneità. Un tale linguaggio è il risultato di attente letture, di pensieri rapiti allo studio e divenuti patrimonio del lettore. E quel lettore, ricco di spiritualità, arricchisce il suo terreno di conoscenze e emozioni e ne coltiva, così, un nuovo giardino che offre, come autore, ai suoi lettori. Molte citazioni impreziosiscono il testo, che se da una parte testimoniano quale rapporto amoroso e passionale Angelo Broccolo ha per i libri, dall’altra stimolano il lettore per ulteriori approcci e approfondimenti. La prosa si coniuga con la poesia, e non solo perché sovente si riportano versi opportunamente inseriti”.
Fabio Pistoia