Il 20 dicembre del 1823 prima rappresentazione a Vienna (Theater an der Wien) di Rosamunde, Fürstin von Zypern (Rosamunde, principessa di Cipro) di Helmine von Chézy con le musiche di scena per soprano, coro e orchestra D. 797 di Franz Schubert. Schubert accettò di scrivere le musiche di scena per Rosamunde soltanto perché sperava di facilitare così il cammino delle due "vere" opere che aveva già composto quell'anno, il 1823: ossia Die Verschworenen (Le congiurate, dalla Lisistrata di Aristofane) e Fierrabras. Forse l'attraeva anche la prospettiva di collaborare con la vulcanica e soprattutto influente Helmina von Chézy, l'autrice del libretto dell'Euryanthe di Weber, la novità del momento, rappresentata al Teatro di Porta Carinzia il 23 ottobre 1823, che a Schubert non era piaciuta ma che aveva riscosso comunque un grande successo. Di questa prima rappresentazione ci è rimasto il resoconto inviato da un amico di Schubert, il pittore Moritz von Schwind, a un altro fedelissimo della cerchia, Franz von Schober, che era assente da Vienna: «L'altro ieri fu data a Vienna un'opera della funesta Helmina von Chézy, Rosamunde von Cypern, con musica di Schubert. Ti puoi immaginare come siamo corsi noi tutti. [...] Schubert ha utilizzato l'Ouverture scritta per Alfonso und Estrella, perché la trova troppo sempliciotta per quell'opera e ne vuole fare una nuova. Con mia grandissima gioia essa fu bissata fra il plauso generale. Ti puoi immaginare come io seguissi la scena e la musica. Dopo il primo atto veniva un pezzo che, considerando il luogo in cui era inserito, risultò troppo poco brillante e un po' troppo ripetitivo. Un balletto passò inosservato, e così pure il secondo e il terzo intermezzo. La gente è abituata ad applaudire subito dopo la fine dell'atto e non riesco a capire come ci si potesse aspettare che prestasse attenzione a cose così serie e lodevoli. Nell'ultimo atto venne un coro di pastori e di cacciatori, tanto bello e naturale che non ricordo di aver mai udito qualcosa di simile. Fu ripetuto fra gli applausi, e credo che darà la lezione che si merita al coro dell'Euryanthe di Weber. Furono applaudite anche un'aria, per quanto la Vogel [interprete di Axa, la nutrice] l'avesse cantata in modo grigio assai, e una breve scena bucolica. Di un coro sotterraneo fu impossibile sentire una sola nota, e i gesti del signor Rott [l'interprete di Fulgentius, il tiranno che minaccia Rosamunde] che nel frattempo cucinava un veleno soffocarono i suoi timidi conati di venire alla luce». La serata non fu un successo, ma sollevò un certo clamore. Per parte sua Rosamunde scomparve dopo la seconda rappresentazione. Sopravvissero invece le musiche di scena di Schubert, dieci numeri più l'Ouverture (cliccare per l'ascolto), equamente divisi fra brani strumentali e vocali.
Archivio
- a cura di Luigi Maffeo
- Arte: Musica, Pittura, Scultura
- Visite: 1423