(Fig.1) A inizio Novecento Napoli aveva decine di migliaia di visitatori non solo per le rinomate bellezze naturali, ma anche perché era all'avanguardia per la recente stazione zoologica (fig 1)sita a via Caracciolo nella Villa Comunale di fronte al mare di uno dei golfi più belli del mondo. Ancora oggi conserva, tra gli acquari storici, il primato in Italia per la sua nascita nel 1872 (fig 2), quando l'acquario di Milano sorge dopo più di 30 anni.
Il suo nome è legato al suo fondatore Anton Dhorn (1840-1909), uno zoologo tedesco (fig 3), che viene a Napoli, guarda la posizione geografica e si appassiona allo studio dei vari habitat marini concentrati in uno spazio ideale per la biodiversitá mediterranea. Allievo stimato dell'evoluzionista Charles Darwin (fig 4), costruisce vasche e raccoglie vari esemplari che attirano l'interesse di tanti biologi marini, desiderosi di studiare finalmente su organismi viventi. Col ricavo della vendita dei biglietti Dohrn ingrandiva e arricchiva l'edificio. Non si trattava solo di una sede scientifica. Al primo piano allestì una sala biblioteca con libri e testi antichi di grande valore da farne la Biblioteca del mare tra le prime del mondo.
(Fig.2) Studium et Otium allietavano i visitatori con affreschi alle pareti e strumenti musicali per concerti. Riuscì a creare quel sottile piacere che deriva dal connubio tra le parole (letteratura), le immagini (pittura) e i suoni (musica). Una foto ricorda i "Musici dell’Aquarium".
Fu cosi che nel 1917 arrivò a Napoli un visitatore importante, Picasso. Egli seguiva Jean Cocteau insieme ad Eric Satie, un gruppo di artisti, legato alla famosa compagnia dei fiammeggianti "Balletti Russi" di Sergey Diaghilev.
La stazione zoologica era un forte richiamo all'epoca. Qui Pablo fu attirato dal ciclo di grandi dipinti alle pareti della biblioteca. Il suo autore era Hans von Marées, un pittore di Berlino che dipinge in pieno Realismo. Ma sa anche guardare avanti verso il Simbolismo, l'oggetto sospeso tra la sua rappresentazione e un senso celato. Lo spazio immaginifico tra il dire e il non dire in un rimando continuo. Una via di mezzo tra Courbet e Manet passando per Arnold Boklin.
(Fig.3) È "la Pergola”(fig 5) in particolare che colpisce Picasso. Un gruppo di amici per la precisione 5 sono riuniti intorno a un tavolo, ma ognuno sembra estraneo all'altro. Sono ritratti Anton Dohrn, Von Marées e Adolf Hildebrand, che tra l'altro scolpisce un interessante busto di Darwin con sede proprio sotto l'affresco. L'idea viene trasfusa nel sipario " Parade” (fig 6), il dipinto più ampio (14m x17 m.) di Picasso visitabile al Centro Pompidou di Parigi. In esso viene ripreso il gruppo di commensali al tavolo, ma l'estro divertente e poetico del genio pittorico di tutto il Novecento, grazie ad un bianco cavallo alato, ad una maschera napoletana e al Golfo col Vesuvio sullo sfondo, crea un capolavoro scenico di grande successo.
In occasione del centenario di Parade il nostro Bellenger 4 anni fa organizzò una mostra a Capodimonte, in cui si vedevano anche i costumi scenici del balletto.
L'istituto Dohrn ha riaperto al pubblico ai primi del mese di giugno dopo ben sei anni di chiusura per ingenti lavori che mai tuttavia hanno impedito alla stazione zoologica il pieno funzionamento delle osservazioni e studi scientifici sulla flora e fauna marina. È preferibile prenotare la visita on line: https:/shop.aquariumnapoli.it perché non è garantito l'accesso se si va di persona alla biglietteria.
(Fig.4) Il percorso di visita comprende ben 19 vasche e 200 specie animali e vegetali che abitano il mare fino più o meno a 1000 m di profondità(fig. 7 - 8 - 9 - 10). In tal modo dalle interessanti Stelle marine, alcune a rischio di estinzione, in grado tuttavia di ridare vita agli arti mancanti al Paguro con l’Attinia. Un esempio di generosità della natura, di scambio e cooperazione, la simbiosi mutualistica. Il grosso granchio si sposta portando in alto l’ospite che non si muoverebbe diversamente ed entrambi ne hanno benefici. Quanta vita prospera a nostra insaputa e nel nostro mare!
Ci sono le Murene, innocui serpenti marini, che entrano ed escono dalle anfore antiche romane provenienti dal Parco archeologico sommerso di Baia, fino ai simpatici e divertenti Cavallucci marini. A Portici in provincia di Napoli c’è il centro delle tartarughe marine, che fa parte sempre della Stazione Dohrn. Qui si seguono con mezzi tecnologici moderni gli spostamenti delle stesse. E si è notato che per l’innalzamento delle temperature se prima nidificavano a Lampedusa ora si manifestano anche in Campania e Toscana.
E per concludere, prima di un piccolo assaggio, con foto allegate, dello straordinario panorama dell’acquario napoletano; vorrei sottolineare che l’inaugurazione dopo i lavori è avvenuta proprio nella giornata mondiale dell’Oceano.
Raccogliamo l’SOS della statunitense Sylvia Earle, soprannominata “Sua profondità” per il suo lavoro leggendario di acquanauta.
Tra le nuove lauree ecosostenibili c’è quella sulla protezione degli oceani per i suoi habitat ad elevato rischio futuro.
Speriamo altresì che anche la carcassa della balena trovata nelle acque di fronte a Capri qualche mese fa possa essere esposta nel nostro Museo del mare. Sarebbe un interessante e insolito reperto da esposizione.
ElVIRA BRUNETTI
(Fig.5)
(Fig.6)
(Fig.7)
(Fig.8)
(Fig.9)
(Fig.10)