Ieri pomeriggio l’area archeologica di Sibari dopo i lavori che l’hanno interessata per diversi anni è stata riaperta al pubblico con una cerimonia che è sembrata uscita dalle vignette satiriche di artisti straordinari come Bozzetto, Jacovitti, Bucchi, Tartaglia, Staino e tanti altri. Peccato non saper disegnare e non avere la loro verve, la loro arguzia, ne sarebbero scaturite sicuramente delle vignette dalla satira bruciante.
Diciamo che la manifestazione di ieri doveva servire a sancire la fine dei lavori costati circa 20 milioni di Euro per ripulire il fango accumulatosi nelle antiche vestigia “thurine” dopo l’alluvione che le inondò completamente nel 2013 e ad inaugurare le strutture costruite ex-novo nel sito e presso il Museo. Circa trecento persone hanno partecipato all’evento; molti annessi e connessi, portaborse, e servidorame a vario livello dei politici presenti, che, insieme ad un buon numero di curiosi “indipendenti” e molti giornalisti più o meno “dipendenti”, hanno fatto da corona al fatidico taglio del nastro ad opera di Dorina Bianchi (nemica giurata della Sibaritide per la questione dell’aeroporto di Sibari), ricoprente la carica (sic) di sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di cui, essendo medico, è sicuramente una grande esperta!!
A sostenerla premurosamente nella difficile manovra di taglio, a mo’ di valletti, il presidente della regione Mario Oliverio e il sindaco di Cassano Giovanni Papasso, mentre pronti ad intervenire, nel caso ce ne fosse stato bisogno, Domenico Pappaterra presidente dell’Ente Parco del Pollino, mons. Francesco Savino vescovo di Cassano, la direttrice del Museo Archeologico dott.ssa Bonofiglio ed altri non meglio identificati vista la ressa. L’inaugurazione ha riguardato anche una struttura in cemento armato di parecchie decine di metri quadrati e della consistenza di diverse tonnellate eretta in un’area archeologica soggetta notoriamente a movimenti bradisismici e che, solo in teoria, dovrebbe essere “protetta” da “incursioni” costruttive invasive. La successiva visita “libera” nell’area archeologica si è dimostrata per quello che nessuno si aspettava: un’autentica invasione di “barbari” in un sito che faticosamente è venuto alla luce in tanti anni e su cui i custodi, sempre solerti, attenti e ligi al proprio dovere, hanno vigilato per impedire ai visitatori incauti di calpestare quelle zone più soggette al rischio di rovinarsi o di salire sui millenari muri perimetrali degli arcaici manufatti. Ieri è stato tutto possibile come documentano le foto che potrete vedere in coda all’articolo.
Come al solito, l’analfabetismo di ritorno imperante, in una classe politica capace solo di affabulazioni non-sense e di azioni atte solo a salvaguardare gli interessi propri e quelli di una selva di codini, ha lasciato facoltà di “libertinaggio” totale anche in un’occasione dov’era essenziale invece mostrare almeno un minimo di rigore e di rispetto.
Niente di tutto ciò! Le trecento persone che si sono “avventate” nell’area degli scavi sembravano più una torma di ragazzi in “libera uscita” piuttosto che visitatori attenti e interessati.
Non di meno, qualcuno tra i curiosi presenti, che non era mai stato nel sito, è rimasto esterrefatto di quello che stava accadendo davanti ai loro occhi: mosaici delicatissimi e l’”opus spicatum” (pavimento in mattoni disposti di taglio a spina di pesce) ricadenti nell’area delle “Therme” calpestati senza ritegno alcuno praticamente da tutti.
L’amarezza di chi ha condotto negli anni migliaia di turisti a visitare quelle rovine, era tangibile, è stato uno spettacolo semplicemente “indegno” dei “fasti e dello splendore” che vengono a vanvera citati con sciocca enfasi dai politucoli nostrani.
Venti Milioni di euro sono però stati spesi e anche su questo, riteniamo, si dovrebbe fare una verifica attenta e puntigliosa.
Nessuno ha pensato ad un impedimento notevole alla visita degli scavi che nasce dalla poca segnaletica e dall’accesso e l'uscita dall’area archeologica. chi viene da Nord trova l’ingresso sulla destra e può entrare facilmente nell’area-parcheggio, uscendo, invece, per tornare verso Sibari non si può svoltare a sinistra perché la statale in quel tratto ha la striscia di separazione di marcia continua, é, quindi, vietato il sorpasso ma anche l’attraversamento; è necessario, per poter tornare indietro giungere in una zona dove si possa svoltare a sinistra e poi girare nella direzione di marcia opposta, punto che, nel nostro caso, si trova a circa due chilometri. Stesso problema per chi arriva da Sud, all'altezza dell'ingresso non si può svoltare a sinistra; una rotatoria sarebbe auspicabile.
Il “gruppone” si è poi spostato all’interno del Museo dove pare fosse stato allestito un sontuoso rinfresco e così il popolo è stato servito: “panem et circenses”, e cosa vuoi di più?
Per la cronaca, ieri pomeriggio, mentre avveniva la cerimonia di cui sopra, sul telegiornale di SKY TV veniva trasmesso uno speciale sull’area archeologica di Sibari particolarmente scioccante, sul quale ogni commento è inutile, vi invitiamo a vedere e soprattutto ad ascoltare: cliccate qui e riflettete.
Antonio Michele Cavallaro
NB: Per chi non lo sapesse La dott.ssa Dorina Bianchi nata a Pisa da genitori calabresi (padre farmacista e mamma possidente terriera) ha cambiato ben 7 volte “casacca” politica, come si direbbe in gergo calcistico ecco le “squadre” nelle quali ha militato:
Centro Cristiano Democratico (2001-2002) - Unione di Centro (2002-2005) - La Margherita (2005-2007) - Partito Democratico (2007-2009) - Unione di Centro (2009-2011) - Il Popolo della Libertà (2011-2013) - Nuovo Centrodestra (2013-...) ….. e per il futuro …. offresi al miglior offerente?
In attesa del Vescovo
Siamo pronti?
via....
Calpestando ....
Calpestando ....
Continuando a calpestare
Anche le autorità calpestano ..... complimenti ... beh il buon esempio vien sempre dall'alto.
L'area invasa ....