Il poter esprimere parlando i propri pensieri è concesso solo agli umani, almeno fino a quando non riusciremo a comprendere la lingua o le lingue degli animali. Fin dai primissimi anni di scuola fui sempre affascinato dalle parole, a volte mi soffermavo a pronunciarne una ripetutamente e velocemente sempre la stessa e mi accorsi che a poco alla volta il suono che usciva dalla mia bocca non aveva più significato, era un suono e basta. Questa scoperta casuale, cominciò a farmi interessare sempre più a come siano nate le parole, alla loro etimologia, cosa aveva mai potuto avere in testa la persona che aveva pronunciato per la prima volta un qualsiasi termine che oggi è di uso comune. Per un bambino di 6 anni che cominciava a scrivere i primi “pensierini” era un problema di non facile soluzione. A poco per volta, crescendo, e con l’impatto coi primi rudimenti del latino e del francese alle medie e poi del greco al ginnasio ebbi una più ampia visione e comprensione dei suoni che usiamo per indicare cose, persone e animali. Col francese soprattutto, però, iniziai ad avere un po’ di confusione sui generi di alcune parole, ad esempio “il mare” che in italiano è di genere maschile, in francese diventa “la mer” femminile, più tardi scoprii che anche in greco antico lo è “η θάλασσα”,e quando fui costretto ad imparare il tedesco scoprii che “la luna” femminile in italiano era maschile in tedesco “der Mond” e”il sole” diventava femminile “die Sonne”, insomma una bella confusione, nella lingua germanica ancora più accentuata perché loro hanno anche il genere neutro. Mi sarebbe piaciuto studiare un po’ di glottologia per capirci meglio qualcosa, purtroppo non ho avuto modo di farlo a tempo debito; però è bello pensare che il sole e il mare siano delle belle e prolifiche femmine, non è da loro che nasce la vita? Acqua e calore determinano l’esistenza sul nostro pianetino, quindi madri di ogni essere vivente. BELLISSIMO!
Le mie elucubrazioni mattiniere finiscono qui, non vi tedio ulteriormente con i miei ricordi di fanciullezza, ma a proposito di mare mi viene in mente una bellissima canzone di Charles Trenét, la mer, che vi invito ad ascoltare insieme a me.
Buona giornata illuminata dal sorriso splendente come il sole, di una donna innamorata. Rispettiamo il mare, le donne, la natura.
Vostro
Tonino