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Doria. Presepe Tematico realizzato dal M° Enzo Palazzo

Presepe Doria 2021.jpgUn presepe tematico e artistico è stato voluto fortemente dal parroco don Pietro Martucci il quale, da qualche tempo, amministra i benefici parrocchiali di Doria e le anime della comunità locale.

Abbiamo avvicinato Enzo Palazzo di Lauropoli, artista concettuale e apprezzato autore di installazioni d’arte in varie località, per conoscere meglio le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo presepe tematico.

<Non è il classico panorama campestre -ha precisato Palazzo- con la capanna, i pastori e i Re Magi, come eravamo abituati a pensarlo nel passato; questo di Doria è, invece, un presepe tematico che fa riflettere sulle principali vicende dell’anno che sta per finire, e fa nascere Gesù Bambino nella contemporaneità: ovviamente con tutte le problematiche e le contraddizioni che quotidianamente assalgono tutti noi>.

-Qual è il tema proposto ai fedeli e a tutte le altre persone?

< Il tema è quello del Covid 19: la Sacra Famiglia è sistemata su un lettino-cuscino che simboleggia quello da ospedale, vi sono alcuni riferimenti ad uno aspetto più significativo di questo anno particolare e di quello trascorso: le mascherine. Sullo sfondo è posizionata la stampa del dipinto raffigurante l’Annunciazione del pittore Pietro Negroni certamente di forte impatto spirituale>.

-Quindi il presepe dell’anno 2021 intende essere, pur rispettando la sacralità della rievocazione storica- lo specchio della società contemporanea non solo di Doria, ma dell’Italia e del mondo?

<E’ evidente -esplicita Palazzo- che l’emergenza del Covid 19 ci sta cambiando, anzi ha già cambiato profondamente le nostre vite, mettendoci in guardia anche per il futuro prossimo. Mentre ci prepariamo affinché questa esperienza ci sia da monito per il futuro, nel senso di preparaci a coltivare sempre crescenti esperienze comunitarie sia sul piano umano e sociale ma anche e forse soprattutto sotto il profilo squisitamente culturale. In pratica si tratta di una crisi per molti aspetti nuova, spiazzante e imbarazzante, che investe per la prima volta il nostro mondo ricco e industrializzato che ci mette “dalla parte sbagliata” del mondo, tra coloro che sono rifiutati e criticati in maniera anche un poco ingiustificata e generalizzata>.

Osservando il presepe vien fuori anche un altro aspetto interessante che fa riflettere: la essenzialità della maternità divina che campeggia e sovrasta l’intero spazio scenico, essenziale ma pur drammatico e sconcertante per quel che intende rappresentare.

Il messaggio ritengo che arrivi diretto -come non mai- all’osservatore, al fedele di qualsiasi credo religioso o di qualsiasi formazione culturale o professionale.

Purtroppo la Sagrada Familia … è sola, nella essenzialità dei soli tre personaggi principali: San Giuseppe, la Madonna e il Bambin Gesù. Non vi sono Re Magi, e quindi anche nella società assenza di regali anche per grandi e per piccini, per questo Natale travagliato e sofferto; purtroppo la scena e la scenografia ben comunicano la sofferenza umana contemporanea. Con che cosa? Con le mascherine che alterano le connotazioni fisiche delle persone, le bottigliette del vaccino sparse al posto del muschio; le tante mascherine che sostituiscono i pastori, le pecorelle, gli altri animali, le lavandaie, le donne che si recavano alla grotta per portale regali al Bambin Gesù. Al posto delle montagne… tante mascherine, tanta sofferenza, tanti morti.

Enzo Palazzo -oltre alla sua arte visuale concettuale che pratica da tempo- si è superato nel comunicare a tutti -in modo semplice e diretto- la sofferenza che ci circonda.

-E’ veramente questo il messaggio che hai voluto dare con la realizzazione del presepe tematico?

<Sì è una situazione certamente difficile, a volte disperata, spesso opprimente. Da questa prova dobbiamo trarre insegnamenti per una ripartenza più giusta e attenta ai valori e non solo al profitto: riscoprire la solidarietà, la semplicità, lo stare in famiglia e il rispetto dell’ambiente>.

-La specificità di tale presepe in cosa consiste, dunque?

<La natività in una forma che mai avete visto: così si presenta questa edizione del Presepe. Una sorta di non-luogo sospeso in un senza tempo, il cui scopo è quello di squadernare al visitatore le memorie, le nostalgie, gli intervalli rarefatti e i silenzi densi di questa comunità>.

Martino Zuccaro

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