“Le città hanno un’anima, dietro ogni simbolo vi è la storia di una comunità. Una storia che va tutelata e rimandata alle future generazioni, così come ci è stata donata. Non abbiamo nessun diritto di distruggerla. In tale contesto, il ricco patrimonio architettonico del centro storico di Cassano, non deve essere disperso”. E’ quanto afferma Francesco Garofalo, presidente del centro studi “Giorgio La Pira”, della città delle terme. Ma la denuncia non basta, occorre passare alla proposta. All’Amministrazione Comunale – evidenzia Garofalo -, proponiamo di procedere alla catalogazione dei comignoli, vere e proprie opere d’arte. Individuare misure per la conservazione e tutela. Naturalmente, l’apporto pubblico dovrebbe favorire il restauro e la ristrutturazione, per la messa in sicurezza di questi esempi di edilizia storica. Passaggio propedeutico – risulta -, avviare l’iter per farli divenire patrimonio edilizio – storico e culturale. Il viaggiatore che visita Cassano – sottolinea -, posa il suo sguardo sui tetti della case di comignoli particolari. Segno di originali forme di ingegneria e di arte, luoghi dell’intimità domestica di ogni singola abitazione, che possiedono qualcosa che va oltre la loro funzionalità pratica. Ciascuna comunità è capace di raccontare a modo suo un pezzo di storia di un popolo fiero che ha saputo trasmettere alle giovani generazioni un periodo diverso ma che gli ha consentito di conservare rispettandone le tradizioni e le consuetudini. Sono comignoli – ha concluso -, che hanno qualcosa che va oltre la loro semplicità. Le fattezze si mescolano alla cultura del territorio, contribuendo a renderlo una perla rara nell’incantevole scenario del centro storico, oggi purtroppo, lasciato all’incuria e al degrado.
Commento della redazione
Alla nota di Francesco Garofalo aggiungiamo che nella vicina Civita dei comignoli simili a quelli di Cassano hanno fatto addirittura un "brand", un marcatore turistico importante. Ormai si conoscono i comignoli di Civita e le centinaia di Cassano stanno per crollare. Vogliamo ricordare che la tecnica costruttiva di questi particolari manufatti crebbe nel XVII sec. quando i Serra-Cassano, nelle cui proprietà ricadeva anche Civita, allora non comune autonomo, iniziarono a stimolare la creatività degli artigiani con dei premi per chi nell'anno creava il comignolo più bello che, naturalmente, doveva essere anche funzionale. Questo a Civita non lo racconta nessuno