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Laghi di Sibari. Due chiacchiere con l'avv. Bernardo Bordino

bordino.jpgFinalmente il canale degli Stombi è ritornato navigabile. Una bella notizia per gli appassionati di nautica che nei Laghi di Sibari hanno scelto di ancorare le loro imbarcazioni. Siamo andati a dare un’occhiata ed effettivamente molte barche sono uscite dal bacino artificiale per navigare in mare aperto “vele al vento”. Sorseggiando un caffè in un bar abbiamo incontrato l’avv. Bernardo Bordino (nella foto a lato), catanzarese, che negli anni e in diverse occasioni si è occupato professionalmente di situazioni afferenti la vita organizzativa dell’associazione “Laghi di Sibari” e delle annose vicende correlate al canale Stombi. Tra una battuta e l’altra ne è uscita una specie di intervista, che forse potremmo definire meglio un’amichevole chiacchierata tra lui e il gestore del nostro sito Tonino Cavallaro.

R. Caro avvocato quando si è occupato la prima volta dei Laghi di Sibari?

Nell’anno 1998 ero consulente giuridico dell’Assessore regionale al Turismo On. Michele Traversa e collaboravo col compianto dott. Giancarlo Perani, storico Dirigente della Promozione Turistica calabrese.

In quel frangente, tra l’altro, mi occupai della pratica pel riconoscimento giuridico dell’associazione “Laghi di Sibari” indicando al presidente p.t. di quella associazione quanto occorrente alla bisogna, poi infatti iscritta al registro.

R. Un bel po’ di anni fa, quindi. Ha avuto occasione anche successivamente di occuparsi del nostro porto turistico?

Negli anni 2003/2005, allorché ero consulente dell’Assessore regionale avv. Raffaele Mirigliani proprio per le questioni attinenti al Demanio Marittimo, ed inoltre capo segreteria dell’assessorato Presidenza, Urbanistica e Demanio, nonché componente della CUR - Commissione Urbanistica Regionale.

In quella occasione, in collaborazione con l’arch. Ferruccio Lione, all’epoca Responsabile del Settore Demanio, tornai ad interessarmi dei Laghi di Sibari relativamente alla questione dell’insabbiamento del canale Stombi.

Con l’arch. Lione individuammo la documentazione necessaria e, sotto la guida illuminata dell’avv. Mirigliani, provvedemmo alla redazione del noto decreto regionale del 2005 che sanciva la navigabilità del canale e che infatti ci vide presenti per l’inaugurale uscita a mare.

R. Beh, mi sembra di capire che ha avuto una parte di rilievo, insieme all’arch. Lione, perché la regione Calabria determinasse definitivamente che il canale fosse navigabile e quindi soggetto a tutte le attenzioni che quella decisione comportava. La vedo recentemente spesso nel nostro territorio, si sta occupando per qualche verso ancora dei Laghi?

Effettivamente, quel decreto del 2005 è stato il viatico per la legge regionale 32 del 2018 che, però, a mio avviso, non è ancora completamente percettibile e comunque non compiutamente applicata.

15 anni dopo, ossia nel 2020, riprendendo ad interessarmi di vicende locali ed anche dei Laghi di Sibari, ho constatato, mio malgrado, che la problematica insabbiamento è risultata ancora, “gattopardescamente” direi, attuale. Anzi, siccome al peggio non v’è mai fine, la situazione mi è sembrata addirittura peggiorata!.

Interessamento il mio, dapprima da osservatore e poi, dallo scorso 2021, quale consulente legale dalla locale Lega Navale Italiana, egregiamente presieduta dall’arch. Lione.

R. I lavori finalmente sono giunti al termine e la riapertura del canale è ormai cosa fatta. Cosa pensa a riguardo?

Verrebbe da dire: tanto rumore per nulla!

O, meglio, almeno in tempo per la solita “parata” annuale nel mese di luglio..., questa volta addirittura in “ambito portuale” (sic!), per come deliberato e, non mi risulta, “revocato”.

Già nel luglio 2020 avevo constatato con quanta enfasi, “spagnoleggiante” direi, si festeggiasse la riapertura del canale, addirittura con un convegno pubblico e con la solita uscita a mare, ma il canale si ostruiva nuovamente nel mese di settembre 2020.

Tuttavia, per quell’uscita del 2020 e per tutte le uscite a mare dell’intera stagione, e di tutti gli utenti, pare che fosse vigente l’ordinanza comunale n. 106 prot. 21531 del 10/12/2019 di interdizione della navigabilità del canale Stombi, per cui, in tal caso, tutte quelle uscite a mare, compresa quella inaugurale, sarebbero illegali per violazione di un provvedimento legalmente dato dall’Autorità.

Tale ordinanza risulta infatti revocata solo con l’ordinanza comunale n. 2081 del 2/7/2021.

Ogni altro commento sul punto sarebbe veramente superfluo.

Uscita a mare ripetuta nel luglio 2021, dopo la revoca dell’ordinanza del 2019, seppur con meno enfasi ed almeno questa volta senza convegno, ma comunque il canale si ostruiva ancora nel mese di settembre 2021.

R. Quindi ritiene che anche questa volta si ripeterà questa specie di passerella “specchietto per le allodole”?

I fatti mi fanno pensare che avverrà tutto con le identiche modalità.

Del resto, in data 6/11/2021 mi era pervenuta bozza di proposta di delibera consiliare che, nonostante motivato parere contrario da me espresso per le vie brevi, veniva invece approvata il 13/12/2021 (n. 61).

Tale delibera, con la quale sarebbe stato individuato un “ambito portuale”, non mi pare che però abbia ottenuto alcun pratico risultato posto che sarebbe stata “bloccata” dalla Capitaneria di Porto.

R. Sul comportamento associativo in merito cosa pensa?

Posso dire solo che un paio di attività decisive e tante interlocuzioni conferenti e costruttive con l’AssoLaghi non hanno ricevuto poi sostanziale riscontro, neppure di mera cortesia.

Anzi, di recente, dopo aver valutato, nella mia qualità di consulente della LNI con l’Avvocato dello Stato interessato alla pratica, l’opportunità di una “revoca” della delibera n. 61/2021, avevo riferito all’Assolaghi anche questo ennesimo suggerimento per successivo inoltro all’organo competente, ma direi inutilmente.

Pare infatti che quella delibera sia ancora esecutiva seppur di fatto “lettera morta” in attesa di parere dell’Avvocatura Generale dello Stato (campa cavallo…).

Vedremo se e con quanta più o meno enfasi ci sarà l’uscita a mare nel luglio 2022 e cosa accadrà a settembre 2022…

Ha da dirci qualcosa sul proclama che annunciava la riapertura primaverile del canale?

Ricordo che con un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud si annunciava trionfalmente che “Lo Stombi a Pasqua tornerà navigabile”.

Sul punto, mi limito a riferire che uno dei frequentatori dei Laghi di Sibari, molto attivo sui “social” e che mi aveva contattato per una consulenza informale, nello scorso mese di aprile mi faceva pervenire via messenger il seguente testuale messaggio: “Il Comune Ha presentato la richiesta in Regione il 3 marzo, il 23 marzo hanno ottenuto il Decreto autorizzativo, e ad oggi non hanno iniziato i lavori, per Pasqua 2022 non potranno mai finirli! E la colpa non è dei granchi reali !”.

Come è noto, la navigabilità del canale si è avverata esattamente due mesi dopo la “resurrezione”, per cui anche qui ogni altro mio commento sarebbe altrettanto superfluo.

R. Quindi dobbiamo ritenere che a settembre dovremo vedercela con una nuova occlusione del canale e con i poveri granchi reali. Ma intanto qualcosa di nuovo è nell’aria (e non solo), ha letto il bando per la progettazione dei lavori al canale, grazie ai milioncini che la Regione ha messo a disposizione del comune, tanta roba?

Immagino che a settembre sarà la solita solfa ma confido che in futuro la vicenda si possa risolvere con i lavori finanziati dalla Regione anche se a mio avviso permarrà la discrepanza con la Capitaneria di Porto fintanto che non saranno posti in essere alcuni necessari accorgimenti legislativi e burocratici.

Ad una prima rapida lettura, l’atto che indice la gara per la progettazione dei lavori del canale - a parte l’infelice esordio con la locuzione “contrattare”: a mio avviso il verbo appropriato sarebbe contrarre… - mi sembra ben fatto e questo non può che sortire effetto favorevole perché vuol dire che c’è stata finalmente una evoluzione positiva rispetto ad altri precedenti atti che mi sono sembrati non altrettanto ben articolati.

R. Quindi ritiene che l’A.C. abbia finalmente imboccato la giusta via per portare a risoluzione l’annoso problema degli stombi?

E’ ancora presto per poterlo dire rispetto ad un’opera da appaltare i cui valori sono da “capogiro” per una piccola realtà. Ricordo infatti che l’investimento finanziato è di circa 10 milioni di euro. L’attenzione deve pertanto rimanere alta, sia perché questo progetto di elevato impatto per la comunità non rimanga una delle solite “cattedrali nel deserto”, utile solo per i benefici dell’appaltatore di turno, e sia per l’endemica lentezza della burocrazia, specialmente in questa materia come emerge dall'ultima relazione della Banca d'Italia sullo stato dell'economia calabrese.

La ringraziamo caro avvocato, ci auguriamo di averla ancora fra noi per poter usufruire dei suoi spassionati e franchi consigli.

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