Catanzaro. La società Salus chiederà i danni all’ASP per la illegittima sospensione dell’attività della Clinica RSA avvenuta nel 2020 in piena emergenza Covid.
L’ASP di Catanzaro, pur reiteratamente sconfessata nella sua attività dalla giurisprudenza amministrativa, aveva continuato ad emanare atti formalmente adesivi alle decisioni giurisdizionali, ma sostanzialmente elusivi delle stesse, e resistendo pervicacemente nei predetti giudizi, per cui la Clinica, tra le prime strutture oggetto dei controlli attuati in piena epidemia Covid, farà causa all’ASP di Catanzaro per l’illegittima sospensione della propria attività fin dal marzo 2020.
La sospensione (con relativo mancato pagamento addirittura anche dei primi tre mesi del 2020, ante Covid) avvenne fin dal 31 marzo 2020 allorché l’ASP di Catanzaro inopinatamente propose alla Regione Calabria «avvio delle procedure di revoca, o in subordine di sospensione, dell’accreditamento ex art. 8, Decreto Legislativo 502/92» e, poi, a seguito di nota regionale dell’1 aprile 2020, con cui l’ASP veniva invitata a «procedere alla sospensione del contratto in essere con la società Salus MC s.r.l. ed a diffidare la stessa dall’effettuare nuovi ricoveri, anche in regime privatistico, nelle more delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti di autorizzazione ed accreditamento», l’ASP di Catanzaro, sempre l’1 aprile 2020 disponeva «la sospensione del contratto in essere con codesta società per i motivi ivi espressamente evidenziati», e, quindi, per suo conto, «la sospensione del procedimento di formazione del contratto con codesta società, diffidando la società medesima dall’effettuare nuovi ricoveri, anche in regime privatistico, nelle more delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti di autorizzazione ed accreditamento».
Solo che - secondo i titolari della Clinica - l’ASP di Catanzaro invece di collaborare all’emergenza fornendo alla Clinica il necessario supporto, aveva disposto la sospensione di tutte le attività, convenzionate e non determinandone chiusura e fermo delle attività, con rilevanti ricadute economiche e occupazionali.
Già il Consiglio di Stato aveva riconosciuto la illegittimità di quella sospensione sine die ed a cascata il TAR calabrese compulsato per l'esecuzione di quella decisione. Ed infine anche le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno confermato la legittimità di quella decisione del Consiglio di Stato.
Da qui la causa che la Clinica ha intenzione di proporre contro l’ASP di Catanzaro: una vera e propria richiesta di risarcimento degli ingentissimi danni patiti e patiendi dalla stessa.
Nel vittorioso collegio di difesa della Clinica anche il nostro amico avv. Bernardo Bordino (nella foto) del Foro di Catanzaro, cui vanno ancora i più vivi complimenti per l’ennesimo successo professionale.