A soli 98 anni di età Giorgio Napolitano ci ha lasciato e per ricordarlo vorrei raccontare uno degli incontri che ho avuto l’onore di avere con il Presidente.
Era il 2002 e con l’amico Tonino Cirino Pomicino, fratello del ministro del bilancio Paolo, stavamo organizzando un importante convegno all’Istituto degli Studi Filosofici intitolato: "Napoli capitale del Mediterraneo" (per chi volesse assistere al convegno svoltosi il 26 ottobre 2006, consulti la teca di radio radicale). Ci recammo presso lo studio in via Santa Lucia del compianto onorevole Geremicca, che fungeva da punto di appoggio per Napolitano, all’epoca europarlamentare, per invitarlo a partecipare come relatore. Un breve sguardo alla sua agenda e purtroppo quel giorno era impegnato in un’importante riunione a Bruxelles, ma non ci fece mancare il giorno del convegno un suo telegramma di auguri. Ma la cosa che più mi colpì fu quando, dopo aver espresso le nostre intenzioni, battendo una pacca sulla spalla dell’amico Tonino, all’epoca ultrasessantacinquenne, esclamò: “Benedetti ragazzi... siete pieni di entusiasmo, non volete convincervi che Napoli è destinata a precipitare nel baratro!”
Fugace il secondo incontro, anche se avvenuto al Quirinale, giusto per consegnare delle foto giovanili, di quando faceva parte del gruppo universitario con il padre del mio amico Carlo Castrogiovanni.
Riposi in pace Amen.
Achille della Ragione