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L'educatore e biblista don Giovanni Berlingieri ricordato come sacerdote semplice e coerente col suo ministero

Berlingieri don GiovanniIl Centro studi Cresesm ed il Comitato promotore del Premio Nazionale “Troccoli Magna Graecia” hanno inteso ricordare, in occasione del suo 67esimo compleanno (Lauropoli 19/11/1956), don Giovanni Berlingieri con l’intento di onorarne la memoria e di garantirne la continuità nel ricordo del messaggio educativo, della testimonianza di sacerdote, docente, biblista e studioso.

Don Giovanni Berlingieri era nato a Lauropoli il 19 novembre 1956.
Entrato nel seminario diocesano di Cassano il 4 ottobre 1967, ha frequentato il liceo a Reggio Calabria ed il seminario teologico superiore a Catanzaro.
Diventato diacono il 3 maggio 1980, è stato ordinato sacerdote il 20 luglio 1980 nella Chiesa della Presentazione del Signore, in Lauropoli, sua parrocchia di origine, da mons. Girolamo Grillo vescovo di Cassano.

Ha conseguito la laurea in Teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma nel 1989, pubblicando nel 1991 la tesi Il lieto annuncio della nascita e del concepimento del precursore di Gesù nel quadro dell’opera Lucana.

Successivamente ha conseguito la laurea in Pedagogia presso la LUMSA di Roma nel 1995. Dal 1981 al 1984 è stato V. Rettore del seminario diocesano e nel 1989 padre spirituale. Nel 1989 ha ricoperto, inoltre, l’incarico di assistente generale dell’Azione cattolica diocesana e incaricato dell’apostolato dei laici.

In qualità di docente ha insegnato Religione cattolica nella Scuola media statale di Cassano (1981 -1983) e presso il Liceo scientifico di Castrovillari (1984).
Nell’Istituto diocesano di Scienze religiose “Card. P. La Fontaine”, in Cassano, ha insegnato Sacra scrittura e Metodologia, ricoprendo l’incarico di Segretario, e successivamente, di Direttore. A Catanzaro è stato apprezzato e stimato docente di Teologia presso l’Istituto Teologico “S. Pio X”, aggregato alla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli. Approfondendo gli studi biblici, ha pubblicato vari saggi di carattere scientifico. Ricordiamo, tra gli altri, Rivelazione, mistero di Cristo, acculturazione: dall’agire di Dio all’agire della Chiesa (Vivarium, a. III, n.1); L’Apocalisse come “teologia della storia” (Vivarium, a. IV, n.2); Indicazioni biblico-teologiche sul discernimento dell’ethos, con particolare riferimento alla vita e al ministero di Paolo (Vivarium, a. VI, n.2).

È stato umile, preparato e coscienzioso parroco della Presentazione del Signore, in Lauropoli, dal settembre 1991 al febbraio 1998, dopo esserne stato amministratore.
Nel suo percorso di docenza e formazione ha dato un forte impulso al rafforzamento organizzativo e formativo dell’Azione cattolica, proseguendo con zelo l’opera intrapresa dal suo predecessore mons. Nicola Zaccaro. È deceduto il 26 luglio 1999 nella sua abitazione di Via Trieste, in Lauropoli, confortato dall’affetto della mamma, del fratello, dei parenti, degli amici dopo un lungo calvario di sofferenze fisiche che lo hanno introdotto al cospetto del Dio Creatore.

Per la cronaca giova ricordare, inoltre, il suo impegno, il sostegno e la collaborazione con il Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia. Quando è stata attivata la “Sezione Targa Francesco Toscano” (dell’Ordine Francescano secolare), fu don Giovanni a giustificarne la intitolazione: «La Targa “Francesco Toscano” è assegnata in memoria dell’indimenticato F. Toscano, una targa assegnata a figure di laici credenti, che si sono particolarmente distinti per il loro impegno culturale e sociale, proprio per ricordare il Toscano, che in una felice sintesi ha saputo coniugare nella sua vita la fede con la testimonianza delle opere. Autentico esempio di laico, quale voluto dalla Chiesa conciliare, profondamente legato a Dio e totalmente dedito all’elevazione morale e sociale del prossimo. (12.12.1992)».

I docenti nell’Istituto Teologico Calabro “S. Pio X” di Catanzaro -qualche tempo fa- hanno voluto rendere omaggio al loro confratello pubblicando Verbum Gratiae, una miscellanea in ricordo del prof. Don Giovanni Berlingieri (Rubbettino, Soveria Mannelli, 2013. Pp.300) curato da Vincenzo Lopasso e Serafino Parisi.

«Non molto tempo dopo la sua morte, avvenuta il 26 luglio 1999, -ha osservato il prof. Lopasso- l’Associazione Biblica Italiana, di cui era membro, ne dava l’annuncio nel Bollettino. Nel trafiletto inviato per far conoscere l’apporto da lui dato allo studio e alla diffusione della Parola di Dio, venivano riportate le parole con cui il suo Vescovo, mons. Andrea Mugione, aveva aperto l’omelia delle esequie: “Giovanni è stato un sacerdote autentico, essenziale, semplice coerente con il suo ministero”. Tale miscellanea in ricordo di don Berlingieri -continua ancora mons. Parisi, professore di Lingue bibliche e di Esegesi dell’Antico Testamento e Direttore della rivista di scienze teologiche Vivarium- intende onorare un impegno assunto all’indomani della sua prematura scomparsa e vuole sottolineare, insieme con l’affetto e la stima di quanti lo hanno conosciuto, il suo impegno per l’uso critico e appassionato della Bibbia nello studio, nella catechesi, nella liturgia e nella e nella vita».

Chi non ha conosciuto personalmente don Berlingieri si chiede chi fosse stato come persona e come studioso. A tale interrogativo risponde molto chiaramente il prof. Vincenzo Lopasso, professore di Introduzione generale alla Sacra Scrittura e di Esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro e Invitato presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. «Come stile -sostiene Lopasso- aveva un modo di porgere semplice e lineare: voleva farsi capire da tutti, soprattutto dai meno preparati verso i quali mostrava sempre molta attenzione. In questo probabilmente era fedele all’insegnamento di sant’Agostino. Quest’interesse per la formazione lo spinse, non appena ebbe conseguito il dottorato canonico, ad iscriversi al ciclo di Laurea in Scienze dell’Educazione, presso la LUMSA di Roma dove si laureò nel 1995. Egli volle lasciare alla Biblioteca dell’Istituto Teologico Calabro “San Pio X”, i suoi libri che costituiscono un fondo che porta il suo nome».

«In questo ambito -continua mons. Lopasaso- scelse come argomento per la tesi di dottorato alla Pontificia Università Gregoriana il brano dell’annunciazione a Zaccaria, sul quale per circa quattro anni; tesi per la quale ottenne la licenza di pubblicazione nella prestigiosa collana ”Analecta Gregoriana” della stessa Università (Il lieto annuncio della nascita e del concepimento del precursore di Gesù nel quadro dell’opera luca: uno studio tradizionale e redazionale, PUG editrice, Roma,1991, “Analecta Gregoriana”, n.258). Nella seduta di discussione della tesi, il Relatore, Padre Emilio Tasco S.J., specialista dell’opera lucana, esordì con le parole: “Con questo studio don Giovanni ha davvero onorato il suo patrono, Giovanni il Precursore”».

Concludo questa nota con la testimonianza di mons. Armando Augello, Professore di Esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X”.

«La fraternità che mi lega a Don Giovanni porta il mio animo a dedicargli più un “Saggio” che uno studio esegetico: un Saggio su un Volto di Cristo accolto dalla sua presenza quale testimonianza dal discepolo diletto nel Quarto Vangelo. E non a caso: giacché   Don Giovanni, in un certo senso sempre, ma soprattutto durante la delicatissima malattia nel quale si è consegnato al Padre, mi regalava netta la sensazione che tutto guardasse e amasse lasciandosi guardare e amare dal Volto del Signore; per cui sempre mitezza e umiltà di cuore e benevolenza di presenza lo accompagnavano risultando, senza neanche saperlo e tanto meno presumendolo, Maestro di vita umana e cristiana in tutto e per ognuno. Anche per questo -conclude mons. Augello- mi torna sempre dolce il volto suo, sia nella degenza a casa che in una stanza a pianterreno del nostro Seminario. Presbitero, parroco o docente, era sempre un educatore dal cuore di Cristo al cuore dei fratelli, mai dalle miserie umane intimorito, solo dell’amore che fa vivere innamorato».

A don Berlingieri è stata intitolata la Fondazione che porta il suo nome, la quale ogni anno assegna una borsa di studio ad un giovane che abbia conseguito il Baccalaureato nello stesso Istituto teologico calabro dove egli ha insegnato per anni.

                                                                           Martino Zuccaro

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