Nell'approssimarsi della Santa Pasqua ho voluto inviare una letterina ad alcuni amici sparsi per il mondo, invece delle solite frasi fatte. Mi son reso conto, man mano che scrivevo, che è diventata una specie di lunga riflessione-confessione personale (senza scomodare filosofi) ed ho pensato di renderla pubblica, sperando che possa incontrare l'interesse anche di voi assidui lettori del sito; comunque è un modo per agurarvi Buone e tranquille festività pasquali, che DIO vi BENEDICA e mi perdoni per aver approfittato della vostra pazienza.
Carissimi amiche ed amici vicini e lontani che avete più o meno la mia età, comprendo che vivere è diventata una fatica, magari prima, da giovani, la fatica si sentiva di meno, la si superava con l’esuberanza, la voglia di fare, la speranza di miglioramenti, che si fosse ricchi o poveri. Dopo i 70 e gli 80 qualcuno a volte, per scelta o per necessità, finisce in una cosiddetta “casa di riposo”, o come la si vuol chiamare, dove vi sono solo anziani come noi e questo può non essere particolarmente stimolante; per quanto possano le persone essere interessanti, certamente si sentono meno gli stimoli che il mondo esterno provoca. Ben vengano, quindi, gli operatori e i volontari che con spirito di profondo altruismo dedicano parte del loro tempo per rendere meno noiosa quella vita comunitaria. Sono sempre andato a visitare gli amici che per un motivo o per l’altro vivevano in questi luoghi ed erano per loro momenti di godimento poter chiacchierare con un amico e magari andare pure fuori per un caffè o una semplice passeggiata, questo dovremmo farlo tutti e spesso, non solo per dovere “istituzionale” giusto per far vedere quanto siamo bravi e buoni.
Io sto per raggiungere le “80 primavere” (chissà perché poi si ricordano le primavere e non gli inverni o le estati, forse sarebbe meglio ricordare gli “autunni”) due dei miei figli vivono in Svizzera (ambedue hanno superato i 50) e l’altro (di poco over 40) vive in Calabria, per mia responsabilità, visto che ho scelto io di tornare quando lui non era in grado di decidere autonomamente, ed ha continuato a svolgere l’attività che ho iniziato 40 anni fa, questo mi porta a condividere, anche se in minima parte, le difficoltà di lavoro del mondo di oggi che sono diverse di quelle di un tempo, ma ciò mi permette, in qualche modo, di essere comunque presente e reattivo, per quanto mi è possibile.
Mi occupo di politica locale, ma solo marginalmente, osservo quel che succede attorno a me non da censore, non ne sarei capace, ma da semplice cittadino che vorrebbe dei funzionari pubblici ligi al loro dovere e degli amministratori della cosa pubblica meno dediti agli intrallazzi e più attenti alle vere necessità della gente.
Gestisco due siti e scrivo su di essi quel che mi salta per la testa e anche questo mi dona l’opportunità di vivere le problematiche di tutti, giovani e anziani.
Per quanto riguarda il rapporto con Dio, il mio è un rapporto difficile, certo Credo nel Creatore, ma non a tutte le sovrastrutture che sono attorno alla sua immagine potente, tutte create dagli uomini e per gli uomini. Bibbia, Vangeli, Libro dei Veda, Corano, Tora ecc ecc hanno condizionato e condizionano ancora la vita di miliardi di persone e moltissime volte si è ucciso e si uccide ancora solo per difendere principi scritti dagli uomini non certo da Dio. Questo è il mio Credo. Ci sono stati e ci sono uomini e donne dotati di grande carisma che sono riusciti a sublimare le loro esistenze, ispirandosi ai principi migliori di quelle scritture: i Santi, i Giusti, i patrioti ecc. ecc, ma non dimentichiamo che nasciamo TUTTI con il bene dentro di noi, poi è il mondo che ci porta verso il male e Dio non può e non deve intervenire, perché è giusto così. Dobbiamo essere noi con il nostro discernimento, il nostro “libero arbitrio” a non fare prevalere il male.
Quello che succede oggi nel mondo non mi meraviglia, non ci sono più i freni inibitori della morale, dell’etica, del rispetto, dell’educazione; perché? Il motivo è da ricercare nella corsa sfrenata verso la ricchezza, oggi tutto quel che si fa deve portare un guadagno, se le cose che si fanno non producono danaro non si è presi in considerazione, e le persone, come me e tanti altri, che sono libere dall’assillo del guadagno, fanno paura perché possono esprimere le loro idee in totale libertà.
Per fortuna ci sono coloro che sanno apprezzare il nostro operato ed è solo di questi che ci dobbiamo preoccupare. Fosse anche un solo uomo o donna a condividere i nostri pensieri andrebbe già bene, vorrebbe dire che non siamo soli. Rigore morale, correttezza, senso del dovere, educazione, disciplina, il rispetto, sono doti e peculiarità caratteriali che si stanno perdendo, a chi ha vissuto senza dover chinare il capo a qualsiasi tipo di subordinazione, soprattutto quella politica, tocca mostrare la strada giusta senza infingimenti o distrazioni. E’ necessario prendere posizione ed esprimere, ognuno come può, il proprio pensiero che sia di assenso o di dissenso. Ricordo a chi agisce da baciapile che il vate Dante mette gli “ignavi” all’inferno. Ignavo: una parola di cui tanti non comprendono appieno il significato, magari fanno parte di quella categoria e non immaginano di esserne un esponente. Google spiega: Ignavo, “Colpevole d'indolenza o di viltà di fronte alle responsabilità del proprio stato o della vita”. Ignavi sono quelli che se ne stanno per conto loro, gli indifferenti, quelli che poi magari si mettono sempre col più forte a danno dei più deboli. Non mi crea eccessivo disturbo il bugiardo o il truffaldino che con l’inganno acquisisce potere, mi fanno vomitare quelli che li osannano e a loro si inchinano per ottenere un qualsivoglia beneficio, spesso immeritato. I primi si possono riconoscere e contrastare, i secondi no, sono striscianti come vermi, pavidi come conigli ma sempre pronti a trescare, a lusingare i malvagi e a tenersi al riparo dalle conseguenze.
Per fortuna l’arte non ha età e scoprire la sua bellezza è sempre un godimento per l’anima, quindi anche appassionarsi a qualsiasi forma d’arte eleva lo spirito e talvolta ci fa raggiungere livelli di gioia intima mai provata che si sia semplici fruitori o esecutori. Continuo, quindi a fare quel che so fare meglio e che mi dà diletto soprattutto per me stesso, se poi mi accorgo che quel che faccio interessa pure a qualcun altro, diventa anche più bello ed appagante.
Quindi carissimi, continuiamo tutti a fare quello che più ci piace, senza nuocere ad alcuno e senza avere timori di sorta. Dio sicuramente ci guarda da lassù con fare sornione e bonario, non credo ad un Dio pronto a dare punizioni. Se dopo la nostra morte c’è un altro tipo di vita, non mi interessa molto, aspetto il momento del trapasso come quando si deve affrontare un viaggio verso una meta sconosciuta, c’è ansia ma anche moltissima curiosità e voglia di conoscere. Noi speriamo che ci sia.
Un affettuoso e fortissimo abbraccio e che questa PASQUA diventi la Resurrezione della vostra vita, un inizio per cominciare a vivere con maggiore libertà di pensiero, di condizionamenti e di sudditanze.
Non dimentichiamo che comunque, come dice spesso un mio carissimo amico latinista, “salus ante omnia” (la salute innanzitutto) che di cuore auguro a tutti voi.
Vostro Tonino Cavallaro