Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,25-28.34-36.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO:
I DOMENICA AVVENTO – C
2 dicembre 2018
È particolarmente significativo il fatto che l’Anno Liturgico inizi con il tempo di Avvento.
Un tempo che non ci prepara semplicemente alla celebrazione della solennità del Natale del Signore, ma ancor più radicalmente vuole disporci alla Sua venuta definitiva, al nostro incontro definitivo con Lui.
È questo il motivo per cui nella prima domenica di Avvento non si fa alcun riferimento al Natale.
La Liturgia, invece, ci propone con abbondanza Parola e preghiere che ci aiutano a riorientare il nostro cammino.
Domandiamoci: il nuovo anno, che inizia con questa domenica, dove vuole condurci? All’incontro definitivo con Gesù!
Che bello! Non siamo dei girovaghi senza meta! Siamo dei pellegrini che, tra gli ostacoli e i pericoli, tra le fatiche e le cadute, camminano verso un incontro che dà senso a tutto il cammino e per il quale vale davvero la fatica del cammino.
Con le parole del Salmo 24, perciò, abbiamo chiesto al Signore che ci faccia conoscere le sue vie, che ci indichi i suoi sentieri, che ci guidi nella sua verità e ci istruisca!
E, ancora una volta, il Signore farà tutto questo attraverso la sapiente pedagogia della Liturgia della Chiesa che, di domenica in domenica, ci prenderà per mano e ci accompagnerà nel nostro cammino.
La Parola che ascolteremo lungo questo nuovo Anno Liturgico è un po’ come una serie di lettere d’amore che il Signore ci indirizza – come singoli e come comunità – perché possiamo accoglierlo nel migliore dei modi quando Egli, finalmente, arriverà.
Attraverso la Liturgia domenicale ci farà pregustare la Sua presenza, la Sua tenerezza, la Sua cura, la Sua Misericordia!
Ci aiuterà a comprendere che, solo se avremo saputo riconoscere i tratti del Suo Volto sui tanti volti dei nostri fratelli, saremo capaci di riconoscerlo e di accoglierlo definitivamente quando ritornerà.
L’amore vicendevole e verso tutti – senza esclusioni! – dovrà, perciò, essere per noi un costante impegno su cui verificarci continuamente.
Ce lo ha ricordato l’Apostolo Paolo nella seconda lettura, tratta dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi.
La Liturgia di questa prima domenica d’Avvento ci mette anche in guardia da un rischio che potremmo correre: “State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso”.
Infatti, se dimentichiamo di avere una meta precisa, se dimentichiamo che il Signore verrà per ciascuno di noi, i nostri cuori potrebbero appesantirsi!
È la disperazione del non senso! E i sintomi sono “dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita”.
Cedendo a queste cose l’incontro definitivo con il Signore da momento di ineffabile gioia diventerebbe una immane tragedia! Se non attendiamo il Signore, il suo avvento definitivo nella vita di ciascuno di noi, il suo ritorno diverrebbe simile alla visita di un ladro, che vuole rubarci tutto ciò a cui noi abbiamo dato valore.
Da Volto Amico, da Volto di Sposo atteso, potrebbe diventare l’ombra quello di un terribile ladro!
La differenza, perciò, non è determinata dal Suo Volto, ma dal nostro sguardo, dal nostro cuore!
L’Evangelista Luca ci consegna due suggerimenti, due atteggiamenti che allenano il cuore, affinano lo sguardo, preparano l’incontro: vegliare e pregare.
Vegliare, vigilare, cioè vivere responsabilmente, con la consapevolezza che tutti dobbiamo dar conto.
Pregare, cioè imparare a dialogare, a sintonizzare i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre scelte, le nostre azioni con la logica che Gesù ci propone nel Suo Vangelo!
Vegliano e pregando alleneremo il cuore, affineremo lo sguardo, educheremo il nostro udito ad intercettare i Suoi passi e a riconoscerlo quando, finalmente, verrà per ciascuno di noi.
Verso quest’incontro, vero questa festa definitiva camminiamo, andiamogli incontro!
Amen. Maranathà!