L'omosessualità, secondo p. Enzo Bianchi ex priore del monastero di Bose, deve essere compresa ed accettata dai cattolici, perché fa parte della natura umana. L'articolo che segue è particolarmente illuminante e credo che valga la pena leggerlo. (A.M.Cavallaro)
Da secoli noi cattolici abbiamo un modo di porci che oggi è sentito come fastidioso, insopportabile da molta gente, soprattutto le nuove generazioni: vogliamo dare una risposta e una "buona risposta" su tutto. In questa pretesa, che si manifesta anche in un'ansia cosiddetta "pastorale", in realtà si danno risposte preconfezionate, ricevute dal passato in modo acritico e inerte, risposte che non tengono conto delle realtà mutevoli, delle diversità culturali delle epoche e delle terre, e soprattutto del vissuto delle persone.
Nello spazio ecclesiale si reagisce di fronte alla diversità delle situazioni e delle storie personali con la sicumera di chi sa tutto, di chi ha sempre una parola indiscutibile su ogni cosa. Così l'altro non si sente né raggiunto né compreso, e saturo di tanta certezza se ne va cercando di turarsi le orecchie. A volte, soprattutto quando si accende una discussione sulla sessualità, mi sento uno straniero che non riesce neppure a comprendere la lingua in cui ci si esprime. E mi domando: «Se gli altri mi trattassero come noi trattiamo loro?». Le parole di Gesù — «Con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi»(Mt 7,2) — sono un invito alla misericordia, ma anche a un discernimento da applicarsi nel giudizio!
Sono scandalizzato da come nelle Chiese a volte alcuni che predicano tuonando minacciosi contro certi peccati siano in realtà i primi a commetterli; ma così facendo li rimuovono da se stessi e infieriscono perché sono attratti dal ministero di condanna. Nella nostra epoca emerge continuamente il dibattito sull'orientamento sessuale. Dopo secoli di un silenzio che lasciava posto solo alla condanna, oggi forse se ne parla fin troppo, ma senza utilizzare un linguaggio che sia semplicemente capace di accogliere la diversità. Diversità che non sta nello spazio della patologia, né dipende dalle scelte della persona, ma emerge in varie situazioni senza che ne sappiamo il perché: come la rosa fiorisce perché è una rosa! Non abbiamo una risposta all'enigma dell'orientamento sessuale, che va comunque preso sul serio perché parte della realtà complessa dell'umano.
So bene che su questo tema l'AnticoTestamento e nel Nuovo l'apostolo Paolo hanno assunto posizioni severe, ma questo non deve vietarci di accedere a una comprensione diversa rispetto al passato. Qualunque sia l'orientamento sessuale di un essere umano, questo è sempre innanzitutto una creatura amata senza pentimento da Dio. Se è cristiano, attraverso il battesimo è anche conforme a Cristo, parte del suo corpo, capace di essere suo testimone e quindi "un santo" nella Chiesa di Dio. Qualunque sia il suo orientamento sessuale gli è chiesto di vivere il comandamento nuovo dell'amore reciproco, di saper dare la vita per gli amici, di vivere ogni legame nella gratuità e nella fedeltà; gli è chiesto di combattere contro la philautia, l'egoismo narcisista che uccide ogni amore e impedisce di vivere il Vangelo, né più ne meno come è chiesto a ogni altro discepolo di Gesù. Per questo non sopporto che ci sia una pastorale differenziata sulla base dell'orientamento sessuale, non sopporto i ghetti che etichettano le persone con la scusa di offrire aiuto. In ogni incontro con l'altro mai ho indagato sul suo orientamento sessuale: ho davanti a me un uomo, una donna E basta, e io devo stare di fronte a lui o lei, con cuore misericordioso e accogliente. E su tutte le storie d'amore chiedo che scenda la benedizione di Dio perché là dove ci sono uomini o donne che cercano di amarsi, lo Spirito Santo aleggia su di loro e attende l'epidesi, attende di essere chiamato a scendere per riposare nel loro cuore. Un uomo, una donna sono molto più grandi del loro orientamento sessuale, come lo sono anche dei loro peccati.
SONO SCANDALIZZATO DA COME NELLE CHIESE A VOLTE ALCUNI CHE PREDICANO TUONANDO MINACCIOSI CONTRO CERTI PECCATI SIANO IN REALTÀ I PRIMI A COMMETTERLI
Enzo BIANCHI
fonte: JESUS n. 6 giugno 2021