Molti giocatori mi chiedevano da tempo di raccogliere in un libro i numerosi articoli che negli anni ho dedicato al nobile gioco degli scacchi, per cui ho deciso di dare alla luce questa opera, composta da una ventina di capitoli, ma soprattutto ricca di immagini a colori. I contributi sono stati pubblicati su riviste specializzate come Torre e cavallo, Scacco, Italia scacchistica, oppure sulle pagine de Il Mattino, che in passato per anni aveva una rubrica dedicata al re dei giochi ed al gioco dei re.
Non potevo non cominciare da “Achille scacchista”, che costituisce un capitolo della mia autobiografia, consultabile in rete cliccando qui.
Segue poi il capitolo più importante: “Gli scacchi nella pittura dall’antichità ai nostri giorni”, pubblicato anche su numerosi siti stranieri e a giudicare dai contatori ha avuto migliaia di lettori. Sulla stessa scia “Gli scacchi tra fumetti e letteratura”, pieno di figure e piacevole da leggere.
Vi è poi il capitolo dedicato a Giorgio Porreca, giustamente denominato il maestro dei maestri della scacchiera, già pubblicato nel II tomo del mio libro “I napoletani da ricordare”. In seguito all’illustre personaggio ho dedicato un volume consultabile nell'allegato.
Rimembro poi i memorabili Festival internazionali che si svolgevano nella mia villa di Ischia e le numerose volte che ho conquistato il titolo di campione regionale.
Una particolare attenzione ho dedicato a Maria De Rosa, più volte campionessa italiana, oltre ad essere una fanciulla bella quanto procace ed a Andrey Longo, scacchista, scrittore, ma soprattutto pizzaiolo, a cui mi lega un’amicizia ultra decennale.
Dalle pagine di Scacco è riportata una novità da me introdotta nella Difesa Scandinava,
che ebbe l’onore di essere ripresa anche sulle pagine dell’Informatore e dell’Enciclopedia delle aperture
Dopo altri articoli su vari argomenti chiudo con una punta di malinconia, riportando il ricordo di Luigi Amalfi, arbitro internazionale, ma soprattutto signore di altri tempi ed il torneo e la simultanea da me organizzati tra le tristi mura di Rebibbia. Buona lettura
Achille della Ragione