Il florilegio continuo ed incessante, negli ultimi anni, di concorsi di poesia, di presentazioni di libri di vario genere, ma soprattutto di quelli di giovani poeti e narratori, mi ha spinto a rileggere, dopo diversi anni, un “libricino” (il diminutivo non è riduttivo) dello scrittore tedesco Thomas Mann: Tonio Kröger. Devo prima di tutto avvertire i miei amici che hanno la compiacenza di leggermi, che per me Thomas Mann è la massima espressione della letteratura europea del novecento, quindi potrò sembrare di parte nel consigliare la lettura dei suoi scritti. Le sue opere sono tutte permeate di quello spirito altamente critico che non ha mezzi termini, fortemente ispirato dal pensiero filosofico nietzschiano.
Consiglio caldamente a tutti coloro che ritengono di essere “vittime” del sacro fuoco dell’arte di leggere e tornare a consultare il piccolo gioiello di circa 80 pagine che formano il sucitato “Tonio Kröger”, dal quale ho estrapolato la breve frase che segue, tratta dal dialogo con la pittrice russa Lisaweta Ivanovna, un personaggio scelto non a caso, con il quale Tonio (in effetti lo stesso Mann) confronta le proprie idee.
“Perché, in definitiva, quale spettacolo potrebbe essere più penoso di quello della vita che si avventura nell’arte? Per nessuno noi artisti proviamo un disprezzo più profondo che per il dilettante, l’uomo vivo che, capitandogli l’occasione, crede di poter essere, in aggiunta, per una volta anche artista.”
Aggiungo una brevissima nota del critico Giuliano Baioni per introdurre meglio i lettori nel mondo letterario di Thomas Mann.
“L’uomo macchiato dal peccato originale della letteratura porta ovunque con sé il segno di questa maledizione sin troppo facilmente riconoscibile da parte di coloro che sono, al pari di lui, contaminati dalla malattia dell’arte e della conoscenza (…) il pericolo dell’esistenza letteraria era dunque, come dice Tonio Kröger, di scrivere soltanto per gente dai corpi sgraziati e dall’anima sensibile, per i quali la poesia rappresenta una dolce vendetta sulla vita”
Non pretendo, con queste poche righe, di essere riuscito a spiegare la grandezza dello scrittore tedesco, mi auguro solo di aver stimolato la curiosità di chi mi segue nel cercare e leggere le sue opere. Ve ne ricordo alcune delle più importanti: I Budddenbrook, La Morte a Venezia, La Montagna Incantata, Doctor Faustus e i racconti Tristano e appunto Tonio Kröger.
Consiglio di ascoltare la lettura della lettera a Lisaweta contenuta nel Tonio Kröger realizzata dall’eclettico e poliedrico artista Valter Zanardi (CLICCARE QUI’).
BUON ASCOLTO E, SOPRATTUTTO, BUONA LETTURA
Vs. Tonino Cavallaro