Prima che trascorra questo giorno ricordiamo che 119 anni fa, il 20 agosto del 1901, nasceva a Modica (Ragusa) il poeta e scrittore italiano Salvatore Quasimodo (1901-1968), esponente di rilievo dell'ermetismo (sul piano letterario con il termine ermetismo si sottolinea una poesia dal carattere chiuso, ermetico e volutamente complesso, solitamente ottenuto attraverso un susseguirsi di analogie di ricercata interpretazione). Ha contribuito alla traduzione di importanti opere dell'età classica, soprattutto liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. È stato vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959. "Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera". Ed è subito sera è uno tra i componimenti più brevi e più famosi del poeta siciliano e più in generale della corrente ermetica. In questa poesia il poeta ha racchiuso i tre momenti della vita dell'uomo: la solitudine. Ognuno, dice il poeta, pur vivendo in mezzo agli uomini (sul cuor della terra) si sente fortemente solo a causa dell'impossibilità di stabilire un rapporto duraturo con qualcuno. Tuttavia, pur essendo solo, viene stimolato dalle illusioni (un raggio di sole), dalla ricerca di una felicità a volte apparente. Questa ricerca è nello stesso tempo gioia e dolore, perciò il poeta usa il termine "trafitto", cioè, ferito dal raggio di sole stesso. E intanto, come alla luce del giorno succede rapidamente l'oscurità notturna, per la vita dell'uomo giunge la morte: "ed è subito sera".
a cura di Luigi Maffeo