(Fig.1) Due semplici parole fuoriuscite dalla storia magica per eccellenza sono state una mia ossessione per diverso tempo: "Gentilezza e Coraggio". Le ricordavo così appropriate nel comportamento esemplare della protagonista da diventare un motto ripetitivo per il miglioramento personale.
La favola a cui mi riferisco è quella di Cenerentola (fig. 1) nella versione spettacolare del film di Kenneth Branagh del 2015 (fig. 2). Regista impegnato e attore notevole in capolavori shakespieariani. La pubblicità ultimamente rinnovata al libro dell'anno scorso di Gianrico Carofiglio (fig. 3) ha riacceso la lampadina nella mia mente. Si tratta addirittura del titolo di quello che in sostanza è un breviario di politica e altre cose: "Della Gentilezza e del Coraggio".
(Fig.2) Le doti scaturite dalla messa in pratica di quelle due parole magiche avevano trasformato nell'immaginario fiabesco Cenerentola in una principessa. C'era da pensare sul senso profondo di un insegnamento del genere. Uno stimolo di rettitudine morale e civile. In breve una rarità. Oggi soprattutto che né a scuola, né in famiglia ci si preoccupa di una tale crescita e formazione degli adolescenti, obbedienti e attenti solo al telefonino. Nella favola di Branagh fu la mamma prima di morire a dire alla sua piccola: "Sii gentile e abbi coraggio". Così fece la fanciulla. Seguì sempre il prezioso consiglio materno, nonostante le avversità della vita. Lavorava e cantava, avendo come amici solo i topi e gli uccelli. Ma la sua abnegazione fu premiata alla fine abbondantemente.
(Fig.3) Cosa ci dicono le due virtù che insieme formano una lega di due metalli vincenti? La prima , la gentilezza dovrebbe diventare un abito mentale in grado di non sopraffare, né giudicare gli altri fino alla conquista non dico della tolleranza ma di quel sacro valore che è il rispetto. La seconda, il coraggio è la forza d'animo che ti porta alla misura e alla responsabilità delle proprie azioni quando ti trovi di fronte a scelte o a situazioni difficili e incresciose. Ambedue sono la giusta via per accedere alla conoscenza della condizione umana. Cenerentola è umiliata e asservita al potere della matrigna e delle sorellastre, ma reagisce a quell'esistenza assurda. Rispettando il ruolo di subalterna, difese la sua dignità di essere umano, affrontando col sorriso e quindi con eroismo vincente il suo stato.
(Fig.4) Nel libro di Carofiglio gentilezza e coraggio sono i valori che devono accompagnare il percorso di ogni politico. Nella premessa l'autore dice subito cosa intende con il nome della prima virtù. La gentilezza come metodo per fronteggiare e sostenere la dialettica fatta anche di contrasti e scontri. Portando esempi della filosofia orientale, invita a non usare la durezza nei modi, a non irrigidirsi nelle posizioni acquisite, ma a dubitarne sempre. Si hanno più risultati accogliendo gli altri con una mente aperta attraverso il sano dibattito che si basa sull'ascolto attivo mettendo da parte il proprio ego. L'approdo della riflessione finale è proprio la constatazione del senso della gentilezza nelle relazioni umane. L'esempio di Lincoln (fig.4) e Mandela (fig.5), sostenitori dell'idea che per sconfiggere il nemico bisogna prima trasformarlo in amico, parla da solo per la sua evidenza. Oggi non viviamo più i tempi dello schiavismo o del razzismo di una volta, eppure il rischio di non comprender l'altro e di avere reazioni spropositate alimentate da paura o credo diverso, è altissimo.
(Fig.5) Imperativo necessario diventa inoltre la comunicazione corretta. Ci vuole chiara consapevolezza altrimenti si rischia di diffondere paura e incertezze. Prova ne sono stati e ne sono i media in tempi di Covid 19. Per esercitare la gentilezza tuttavia ci vuole coraggio. Il coraggio per esempio di rinunciare al nostro protagonismo - l'esortazione non interessa solo l'uomo politico - Il coraggio di conservare in ogni occasione un pizzico di umorismo, in quanto l'autoironia è indispensabile alla politica efficace. Come superare il narcisismo dei potenti da Trump a Berlusconi (fig.6), incapaci di ridere di loro stessi? Perfino la paura per Carofiglio non è il contrario del coraggio, perché il suo buon uso ci può mettere in guardia in situazioni singole o collettive.
L'ultimissima domanda da porsi forse riguarda l'importanza oggi di un leader politico nel contesto generale di altri poteri più forti.
Nel libro ci sono molte citazioni, giustificate forse dall'essere un breviario, cioè un elenco di suggerimenti e di regole.
Elvira Brunetti
(Fig.6)