L’isola
Credevo che un piccolo pezzo di terreno
Nella mia mente
Fosse l’immenso universo, il tutto.
Uno scrigno ripieno di gioie,
Ove lei l’amore mio
Si rintanava gelosa degli occhi miei
Che la guardavano come primo amore,
Stella vagante sola nel vasto cielo,
Irraggiungibile mio bene.
Era l’isola dei sogni.
Quelli che io vivevo ad occhi chiusi,
Con te avanti affascinante piccola ninfa
Che giocavi con la mia fanciullezza
Non conoscendo l’insidia del primo
Vero amore che doloroso
Spingeva il cuore nell’eterno,nell’immenso.
Ma ti guardavano altri occhi impavidi
Pieni di cupidigia, di fame, impavidi
Arrancando verso quello spazio ignoto
Ove sospiroso celavo te.
Conobbi la legge amara del dolore
Che mi lacerava l’animo, spezzava il cuore,
Provando l’inferno quanto distante era dal paradiso.
Tu sorridevi virgineamente giocando a ruota.
Non confusa, sorridente.
Michele Miani