Questa poesia del poeta a tutto tondo Aurelio Albanese, mi ha particolarmente colpito per il ricordo di un'infanzia simile a molti uomini e donne che oggi hanno una "certa età" e che hanno vissuto in anni in cui non c'era televisione, né telefono e qualche notizia la si otteneva tramite la radio (per chi ce l'aveva). Si viveva tra mille difficoltà e la voce della mamma che cantava quelle belle canzoni degli anni '50 e anche prima, davano il senso di gioia di vivere e ti facevano sopportare i problemi di un tempo duro e difficile. Ricordo ancora la mia mamma, la vedo ora come in un flash-back, che cantava mentre rifaceva i letti, Ramona, Aprite le finestre, granada e tante altre canzoni dalle dolci melodie. Grazie mamma, con quella tua voce bella e squillante mi hai fatto amare la musica e la vita e grazie a te carissimo Aurelio per avermela fatta ricordare. (A.M.C.)
Una dolce canzone
questa notte attraversa tutta la casa
e magica scalza passeggia
come un Morfo Blu
che curiosa danza leggera
tra le tante stanze.
È un motivetto allegro
e romantico che spesso
cantava la mia mamma,
mentre riassettava l’umida
unica grande stanza
in cui in dieci noi vivevamo
come tanti cuccioli,
sempre litigiosi e affamati
in uno odore di bucato
steso vicino al camino
e dove il sugo con i fagioli
cuoceva lento in una
grande pignatta di terracotta .
Trema e si spezza la voce
nel ricordo di quel tempo
dove il rigido freddo
ghiacciava l’acqua
e le nostre piccole dita
e un nodo in gola m’afferra
e mi fa lacrimare per quella
musica così allegra e dolce
sul parapetto del sogno
ove ancora mi trovo e il sole
si china e mi guarda
dormire abbracciato al cuscino .
Stregoni i ricordi preparano
nella bragia le porzioni magiche
e svolazzano divertiti
su manici di scopa ogni volta
che s’alza la luna
come uccelli fenici e tutto
si ripete nella mia testa, tutto
nella speranza di una carezza
o calda mano dell’amore,
tutto di quei sorrisi e, come
una musica che solo per me canta
ogni notte mia mamma.
Aurelio ALBANESE