(in coda comunicato del cons. reg. Gianluca Gallo) Dopo la recente esondazione del Crati sul territorio di Corigliano che ha provocato la morte di decine di animali allevati nelle fattorie delle contrade Ministalla e Thurio e non pochi disagi agli abitanti ancora non completamente risanati, pare che ora sia la riva sinistra del fiume più lungo della Calabria ad allarmare i residenti della contrada rurale di Lattughelle. Noi ci eravamo occupati alcune settimane fa anche di questa possibilità e ci eravamo attivati per sollecitare le autorità competenti ad effettuare dei sopralluoghi tecnici per poter, eventualmente, agire sull'argine indebolito dalle tane dei roditori comuni (talpe e topi) ma, soprattutto, delle nutrie che ormai hanno preso il sopravvento e sono diventate numerosissime sia sugli argini del Crati che nelle centinaia di canali di scolo creati a suo tempo dalle opere di bonifica. Una situazione che non ammette ritardi, visto che più volte Lattughelle è stata inondata dall'acqua fuoriuscita dall'alveo del Crati e i danni provocati non sono stati ancora del tutto risarciti. Del pericolo incombente si è occupato anche il consigliere regionale avv. Gianluca Gallo che ha diramato il comunicato che segue. (la redazione)
Crati: a rischio anche Lattughelle - Segnalazioni allarmate sulla tenuta ’argine
Il consigliere regionale Gallo chiede verifiche immediate ed annuncia un’interpellanza
Scavato dai roditori, indebolito, in qualche punto ormai sbriciolato. Anche l’argine sibarita del Crati presenterebbe forti criticità, determinate dall’azione di talpe e altri animali che avrebbero aperto le proprie tane all’interno della muraglia eretta per contenere il grande fiume, così determinando un’oggettiva situazione di potenziale pericolo. Lo fa presente il consigliere regionale Gianluca Gallo, facendosi portavoce delle segnalazioni ricevute da diversi cittadini residenti in contrada Lattughelle, il popoloso borgo rurale alle porte di Sibari, più volte in passato drammaticamente toccato dalle esondazioni del Crati. «A quanto pare – afferma il capogruppo della Cdl – la presenza di folte colonie di roditori avrebbe notevolmente indebolito in più punti l’argine. Il timore diffuso è che, di fronte alle piene invernali, le barriere possano cedere causando l’allagamento dell’area, sulla quale insiste anche il parco archeologico. E’ palese, pertanto, il bisogno di un’immediata verifica per valutare la reale entità del fenomeno e dare risposte certe ai cittadini. Confido che Protezione Civile, Regione e Provincia, ognuna per quanto di sua competenza, già nelle prossime ore possano compiere dei controlli e comunque e in ogni caso offrire chiarimenti al riguardo». Nel frattempo, sul versante prettamente istituzionale, anticipa Gallo, «presenterò un’interpellanza perché la giunta regionale assuma impegni precisi sugli interventi da porre in essere, ma pure sulle misure da adottare per ripristinare la piena normalità nella zona di Thurio, in agro di Corigliano, di recente sconvolta da un’esondazione che ha travolto case e aziende: nei giorni scorsi ho effettuato un sopralluogo ravvisando il permanere di situazioni di grave disagio». Aggiunge l’esponente della Cdl: «Ad oggi, nella contrada coriglianese, ci sono ancora famiglie impossibilitate a rientrare stabilmente in casa o impedite nella ripresa delle attività lavorative ed imprenditoriali. Gli uomini ed i tecnici di Calabria Verde stanno lavorando alacremente per garantire condizioni di sicurezza, ma è evidente la necessità di fare di più e meglio, peraltro in tempi brevi, per evitare che il fango soffochi anche la speranza».
Avv. Gianluca Gallo
Consigliere regionale della Calabria
Presidente Gruppo consiliare Casa delle Libertà