In questi giorni di festa, approfittando del sole che ha inondato la piana, una coppia di rari vacanzieri invernali presenti sulla nostra costa ha deciso di farsi una passeggiata lungo la spiaggia e dopo aver percorso la pista ciclabile fino alla fine di Marina di Sibari, hanno continuato fin quasi alla foce dello Stombi. Lungo il percorso hanno notato alcune "installazioni" realizzate di recente, alcune direttamente sulla spiaggia ed altre a ridosso del bosco, non riuscivano a capacitarsi dell'utilità di quelle specie di trincee a pochi metri dalla battigia, così hanno scattate delle foto, inoltrate poi alla nostra redazione. Incuriositi ci siamo recati sul posto ed abbiamo capito l'arcano.
Effettivamente i manufatti sono delle vere e proprie trincee, scavate nella sabbia, alcune addirittura dotate di un tettuccio di canne, mentre quelle in prossimità del bosco si presentano come delle baracchette anch'esse con una copertura di tavolame e frasche.
Si tratta di postazioni per cacciatori, quasi sempre provenienti da lontano, che con "l'ausilio" di esperti locali di "buon cuore" si piazzano sul limitare della spiaggia in attesa degli uccelli migratori provenienti da terre lontane anche migliaia di chilometri, per accoglierli, quando stanchi del lungo volo cercano di "atterrare" sulla costa che credono amica, a suon di schioppettate.
Pare che questo sia un discreto business per alcuni particolari "operatori turistici". Poiché non siamo esperti di ornitologia, non sappiamo in quale periodo dell'anno avviene questa "mattanza", certo è che le postazioni si trovano anche in altre zone del litorale ionico cosentino, in particolare quello dove ancora è presente la fascia boschiva, infatti dopo la segnalazione ricevuta abbiamo condotto una piccola indagine e così abbiamo scoperto altre "trincee" anche nel comune di Villapiana.
Un tempo c'erano le "guardie venatorie" provinciali che vigilavano ora oltre ai carabinieri forestali ci dovrebbero essere le "Guardie venatorie volontarie" che hanno una qualifica simile a quelle delle "Guardie Giurate" e qualsiasi cittadino può chiedere di farne parte, dopo aver frequentato un apposito corso. Non ci pare di averne mai viste dalle nostre parti, ci piacerebbe sapere se esistono nell'area della sibaritide e dove sono dislocate.
In ogni caso non è certo con questi sistemi che si propugna il turismo "eco-sostenibile" o quello "esperienziale", preferiremmo che invece dei fucili i baldi cacciatori fossero dotati di macchine fotografiche per delle interessanti e incruente osservazioni della fauna e della flora locali, ricchezze che abbiamo ancora la fortuna di avere e che non dobbiamo assolutamente permettere che vengano distrutte.
Antonio M.Cavallaro
(Foto: le prime tre sono state scattate nel comune di Cassano Ionio, l'ultima nel comune di Villapiana località 112)