"Ormai siamo abituati ad essere sempre gli ultimi" Commenta così un anziano amico cassanese, la notizia che anche con i medici cubani Cassano non ha avuto fortuna. Il comunicato di Francesco Garofalo, ormai unico e indefesso difensore dei diritti dei malati cassanesi, ci lascia ancora una volta perplessi, attoniti e, se permettete, anche un po' incazzati. Come si fa a lasciare alla deriva (altro che prendere il largo) la sanità di una cittadina di 18mila abitanti? (La redazione)
Arrivati i medici cubani negli ospedali della provincia di Cosenza. Il Comune di Cassano, rimane al palo". È quanto afferma, Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini, per la Tutela della Salute, della città delle Terme. Semplicemente, perché non c'è l'ospedale. Avevamo richiesto - rileva Garofalo -, di assegnare uno di questi medici, presso la struttura dell'Hospice, attualmente sotto organico. Ma dobbiamo constatare, che anche questa nostra istanza è caduta nel vuoto. Ci é dato sapere - continua la nota -, che con più note inviate ai vertici dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, la responsabile dell'hospice, ha più volte chiesto l'aumento dell'organico medico, al fine di garantire una ottimale assistenza. Così come, nel bel mezzo della settimana di ferragosto, al poliambulatorio, è stato sospeso il servizio di radiologia, di cui ne disconosciamo i motivi. Come comitato - ha concluso -, non siamo più disposti a tollerare, reiterati disservizi a danno dei cittadini, costretti a rivolgersi loro malgrado, presso altri presidi o in casi d'urgenza, in strutture private. Cassano, merita rispetto, e soprattutto, risarcita per aver sopportato continui scippi e una gestione sanitaria, all'insegna dell'approssimazione e fuori da ogni logica di una qualificata programmazione. I pazienti dell'hospice, al di là delle nostre dimostranze, meritano di avere tutta l'attenzione possibile.
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