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Il "Bergamotto" frutto e vanto della Calabria ora é francese!?

bergamotto.jpg E' semplicemente vergognoso quel che è accaduto e quello che forse  accadrà ancora. Il grido d'allarme viene dal presidente del Museo del cibo di Reggio Calabria e nostro carissimo amico, prof. Vittorio Caminiti, sulla pagina facebook del Museo. Un altro strenuo difensore delle peculiarità culinarie calabresi, il prof. Antonio De Septis avverte: "Mentre noi lottiamo per promozionare la dieta mediterranea ed i prodotti della nostra Terra i francesi ci strappano il riconoscimento del bergamotto, nel silenzio della nostra Classe politica."
Ci manca solo che ora salti fuori qualcuno che pretenda la primogenitura della nduja e della sardella. Di seguito la nota sardonica ed accorata pubblicata sulla pagina FB del Museo del Cibo.
 
Ahimè, il BERGAMOTTO È FINALMENTE FRANCESE, DI NANCY! Alla faccia dei nostri parlamentari europei. Sono vent'anni che si lotta per la DOP e l'IGP del frutto e dei suoi derivati nell'agro-alimentare, senza riuscirci. Il Bergamotto DOP e IGP è "finalmente" francese, con tanto di legge! Scusate la provocazione, ma tutto quanto scritto, è alla faccia di chi da anni abbaia alla luna. Caro prof. Natino Aloi, quanto da lei fatto approvare, con legge 21 dicembre 1999, n. 526, per la DOP «Bergamotto di Reggio Calabria, per ottenere la legge di tutela dell'olio essenziale di Bergamotto DOP, è stato vanificato, poiché il frutto non lo è.
Un plauso al presidente francese Macron e ai suoi politici, tanto hanno lavorato, e bene, finché hanno ottenuto questo riconoscimento dalla Comunità Europea. I nostri politici avevano 90 giorni per impugnare la legge, per sottolineare che è anche il frutto DOP, non lo hanno fatto. Ormai manca poco, finalmente, noi dell'Accarmia Internazionale del Bergamotto con il suo Museo del Bergamotto, dopo che stiamo per essere cacciati dalla Città, siamo pronti, auspicando ad un accordo, per trasferire il Museo presso la famosa e lungimirante "Città del Bergamotto", Nancy, dove ne esiste già uno, anche se di entità minore. Finalmente, chi ama il Bergamotto potrà vederlo realmente valorizzato, in Francia, nel cuore dell'Europa, grazie ai francesi e alla Città di Nancy. I francesi sono i primi, in assoluto, nella valorizzazione, nell'utilizzo del Bergamotto in cosmesi e in profumeria, ora lo saranno, con tanto di certificazione Europea, anche in pasticceria e in gastronomia. Se la storica Confraternita del Bergamotto di Nancy, riuscisse a concludere con la nostra Accademia Internazionale del Bergamotto, per prendersi il Museo , si potrebbero accaparare anche la leadership nella cultura e storia del famoso agrume, il Bergamotto. Ora, il bergamotto, non è più solo di Reggio, e ne di Calabria, e tantomeno italiano, è per legge europea, un po' anche di Nancy, e per la capacità nel valorizzarlo, solo francese. Francesi bravi, ad maiora. Scusate lo sfogo, ma è dura da mandare giù questa!
 
Museo del cibo di Reggio Calabria
 
museo del cibo (2).jpgInfo sul Museo del Cibo
MUSEO DEL CIBO Centro di Ricerca & Sperimentazione; per la nutrizione e la tradizione. Una realtà unica in Italia. Situato nel centro storico di Reggio Calabria, a pochi passi dal Teatro F. Cilea. Il Museo del Cibo, offre la possibilità di conoscere e scoprire prodotti tipici e le eccellenze del territorio Calabrese. Numerosi i percorsi che guidano il visitatore alla scoperta di tradizioni alimentari e prodotti antichi e contemporanei. Un vero e proprio viaggio attraverso la cultura e la conoscenza del cibo calabrese, un vero percorso nell'esplorazione dei ricordi e dei sensi. Il Museo del Cibo, inoltre, insieme alla Fondazione per l'ISTITUTO TECNICO SUPERIORE per la formazione, con corsi per l'efficentamento Energetico e l'Agro-alimentare, il quale utilizza come sede di rappresentanza, lo stesso edificio. Nella struttura, un "Antico Mercato Coperto" della Città, all'interno del quale il Museo occupa circa 1000 metri quadrati di superficie espositiva, con spazi dedicati alla Scuola di Cucina che si sviluppa su circa 500 metri quadrati. Il Museo del Cibo, offre ai suoi visitatori, privati o scolaresche, visite guidate e laboratori didattici, studiati per educare i più piccoli, e non solo, ad una alimentazione corretta e sana.
Il Museo ospita al suo interno spazi per laboratori didattici e sensoriali, per far conoscere la storia, la cultura del cibo e della tradizione regionale; una sorta di Scuola Internazionale di cucina con aule per la pratica e la degustazione, che completano la visita del Museo con l’esperienza del gusto…in diretta!
Per maggiori informazioni:
Per amor di chiarezza pubblichiamo anche il seguente comunicato che abbiamo ricevuto, da un nostro lettore, e che in parte smentisce quanto sopra riportato. Lasciamo ai lettori il giudizio su quanto affermato:
COMUNICATO DEL “COMITATO PER IL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA”: LA FRANCIA NON HA RUBATO IL BERGAMOTTO A REGGIO CALABRIA. NELLA FREDDA ALSAZIA LORENA PRODUCE DA QUASI 200 ANNI LE “BERGAMOTTES DE NANCY”, CARAMELLE AROMATIZZATE AL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA
Tutti i reggini che amano la loro terra sono stati investiti dalla notizia via facebook che “il Bergamotto è diventato francese”. Questa informazione, che ha destato allarme e confusione, è assolutamente priva di fondamento. Per più ragioni:
1. Ad ottenere nel 1999 l’IGP dell’Unione Europea sono state le “Bergamottes de Nancy”. Si tratta di caramelle che hanno quasi duecento anni di storia e sono diventate un marchio, un brand, famoso che contraddistingue la città di Nancy nell’Alsazia Lorena, provincia al confine tra Francia e Germania la cui appartenenza è stata al centro di diatribe storico-politiche e di guerre per quasi mille anni. La loro storia è nata mentre in Italia si sosteneva che il principe degli Agrumi non era utilizzabile in gastronomia. Solo negli Anni Novanta del ‘900, per merito del Centro Studi Bosio che organizzò in collaborazione con il Consorzio del Bergamotto di Reggio sei edizioni del “Bergamotto Day Prize” è stato superato quell’assurdo pregiudizio ed è stata avviata la tradizione dell’uso gastronomico, oggi in piena espansione per qualità e quantità;
2. Inventate da un pasticciere della città queste particolari caramelle utilizzano ricette di diversi maestri ormai standardizzate ma soprattutto accomunate dal nome “Les Bergamottes de Nancy”. Nell’indicazione degli ingredienti specificano tutte che il sapore che le rende uniche e che ha generato sin dalla metà dell’800 il loro nome: esso è dovuto all’aggiunta di alcune gocce di olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria, “dans le sud de l’Italie”;
3. L’ammissione della provenienza è corretta e anche logica: il clima dell’Alsazia Lorena è continentale, con inverni rigidissimi e temperature che vanno spesso sottozero. Insomma è una realtà che rende impossibili certe coltivazioni e in particolare quella del Bergamotto di Reggio Calabria, che è l’agrume più prezioso ma anche il più delicato. E dà la sua migliore resa mondiale nel microclima dei 45 Comuni della fascia costiera che va da Scilla a Monasterace;
4. L’Unione Europea ha riconosciuto come area ottimale di coltivazione del preziosissimo agrume quella dei 45 Comuni di Reggio Metropolitana, inserendone l’elenco dettagliato nel disciplinare del 2001 che ha istituito la “DOP (Denominazione di Origine Protetta) Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale”. Questo riconoscimento dell’area ottimale non può essere offuscato e travisato mediante ricostruzioni che non corrispondono alla verità di una campagna che ha coinvolto dal 1998 le forze migliori di Reggio Calabria e dell’ex-Provincia ora Città Metropolitana, col pieno appoggio dello stesso Consiglio Regionale della Calabria nel 1999 con un odg votato all’unanimità;
5. Proprio per le predette ragioni i francesi non hanno rubato il Bergamotto di Reggio Calabria. Anzi, per essere precisi, proprio i francesi hanno salvato il nostro agrume nella sua peggiore crisi, quando alcune multinazionali della chimica lanciarono negli Anni Sessanta-Settanta del ‘900 la falsa accusa della cancerogenità dell’essenza. Allora i Profumieri francesi assunsero l’iniziativa di costituire e finanziare un Comitato Scientifico Internazionale presieduto dal Prof. Forlot e con sede a Parigi, che dimostrò ampiamente l’infondatezza di quella voce diffusa ad arte per favorire l’essenza sintetica.
Concludendo, evidenziamo la lezione da parte dei francesi di Nancy: Tutte le aziende dolciarie utilizzano il brand “Les Bergamottes de Nancy”. E poi precisano, come è giusto, la singola azienda che le produce. É una scelta corretta e intelligente ed ha contribuito certamente a favorire il riconoscimento IGP europeo. Me3ntre a Reggio c’è ancora chi presenta le sue attività e i suoi prodotti utilizzando denominazioni monche (Bergamotto e basta) o lacunose (Bergamotto di Calabria). Sono atteggiamenti che danneggiano il riconoscimento dell’IGP “Bergamotto di Reggio Calabria”. Per ottenere certi riconoscimenti occorrono chiarezza, coerenza e coesione. Senza sollevare superflui polveroni.
Cordialmente,
Prof. Pasquale Amato
 
 
 
 
 

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