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Le proposte delle cooperative alla regione Calabria

cooperative.JPG“Noi non siamo portatori di voti, ma portatori di idee.” Camillo Nola, coordinatore dell’Alleanza delle Cooperative in Calabria, sintetizza con queste parole lo spirito del documento di proposta presentato questa mattina in una conferenza stampa che si è tenuta a Cosenza e partecipata da tanti cooperatori e candidati al consiglio regionale in rappresentanza di tutte le coalizioni in corsa per le elezioni del prossimo 3-4 ottobre.

Il documento sintetizzato in 12 punti, racchiude al proprio interno sia proposte specifiche per il mondo della Cooperazione, come la richiesta di concertare una nuova legge regionale, un dipartimento dedicato alla cooperazione calabrese assieme ad azioni di promozione del modello cooperativo tra i giovani e i disoccupati; sia una corposa parte di proposta di azioni e politiche in relazione con la scarsità d’acqua e con l’impatto che sta avendo il cambiamento climatico sulla nostra regione, sull’educazione e la cultura, sull’innovazione del comparto sociale che può avere un effetto importante su tutto il mondo del Terzo Settore, oltre a proposte più generali che hanno poi impatto su tutti i settori: snellire la burocrazia regionale, bandi tutti in digitale e con tempi rapidi, tavoli di concertazione per trovare soluzioni rapidi alle crisi aziendali.

Insomma, una proposta concreta alla politica regionale che i tre presidenti Gennaro Raso per AGCI Calabria, Camillo Nola per Confcooperative Calabria e Lorenzo Sibio per LegaCoop Calabria hanno strutturato assieme per dare alla cooperazione calabrese e a tutti i territori della nostra regione idee, spunti, azioni concrete e fattibili in tempi rapidi per cambiare passo e affrontare le sfide che il mondo post Covid19 ci pone dinanzi.

Lo ha sottolineato nel suo intervento Camillo Nola: “Riteniamo doveroso come organismi intermedi dare il nostro contributo alla politica. Consideriamo la cooperazione come il principio trasversale che deve accompagnare la Calabria verso la crescita e lo sviluppo, perché solo insieme, unendo le forze si genera ricchezza. Per arrivare a ciò, abbiamo bisogno di sensibilità istituzionali, non sensibilità singole. Non chiediamo nulla di straordinario, semplicemente che come previsto dalla nostra Costituzione, il modello cooperativo diventi risorsa e forza anche per la Calabria. Poiché, non dobbiamo pensare solo a salvare le cooperative, ma anche a crearne di nuove tramite la creazione di programmi per le startup innovative, che sappiano realizzare nuove politiche sociali e di inclusione, soprattutto nelle aree interne e nei territori più difficili. Ad esempio, ci sono strumenti poco conosciuti in Calabria come i workers buyout, che nel resto d'Italia hanno funzionato molto bene e salvato posti di lavoro e aziende storiche.

Come vedete, noi non siamo portatori di voti, ma portatori di idee. Siamo qui per fare sintesi dei problemi presenti nella nostra regione che comprendiamo e viviamo quotidianamente in tutti i settori in cui le nostre cooperatrici e i nostri cooperatori agiscono, spesso proprio sul confine cui la politica dovrebbe volgere maggiormente lo sguardo.”

Dello stesso tenore le parole di Lorenzo Sibio: “La cooperazione è un modello che in Calabria anche durante le fasi più critiche della Pandemia ha garantito servizi, assistenza e i posti di lavoro dei suoi addetti. Per questo chiediamo alla Regione e a tutti gli enti di lavorare solo con cooperative sane, che siano in regalo sotto tutti i punti di vista, a partire dalla revisione, fino all’applicazione dei contratti di lavoro e al trattamento dei soci e dei lavoratori.”

Infine, Gennaro Raso ha voluto porre l’accento su: “Come penso sia evidente dai contenuti del nostro documento, noi non chiediamo la luna o trattamenti di favore, vogliamo soltanto che la politica dialoghi e lavori quotidianamente con le parti sociali per dare alla Calabria quelle risposte che da troppo tempo aspetta. Il nostro mondo ha dimostrato serietà e concretezza in tutti i settori in cui opera, chiediamo lo stesso alla politica regionale.

Di seguito la sintesi delle nostre proposte

Le proposte in un tweet

  1. Un dipartimento Cooperazione che dia dignità e risposte alle cooperative che in Calabria creano valore e tengono insieme il tessuto sociale. In coerenza con i principi scolpiti nella Costituzione e nello Statuto regionale.
  1. Una legge regionale moderna e al passo con i tempi, che permetta al settore di innovare ed innovarsi per dare ai territori calabresi ancora più cooperazione e risposte.
  1. Attuazione della sussidiarietà nel campo sociale, sanitario e nei servizi alla persona basato sull’applicazione concreta dei processi di co-programmazione e di co-progettazione per garantire il diritto alla salute, al welfare e al benessere ai calabresi.
  1. Politiche occupazionali che pongono lo strumento cooperativo al centro dello sviluppo e nella risoluzione delle crisi aziendali.
  1. Politiche socio-educative. C’è bisogno di spazi, mezzi per la formazione e sinergie. È necessario aprire un fronte di dialogo costruttivo con tutte le scuole e strutture private che si occupano di bambini e giovani per un sistema educativo integrato.
  1. Creazione di strumenti specifici di capitalizzazione, garanzia e finanza strutturata per le cooperative, che restano le aziende più resilienti e legate al territorio, essendo formate da soci che vivono nel territorio in cui operano.
  2. Innovazione tecnologica e sociale, di metodo e di processo: la Calabria grazie alle sue università può generare StartUp e modelli da applicare alla cooperazione e all’impresa. Servono degli HUB condivisi tra mondo della ricerca e delle imprese per formare, creare prodotti e attrarre investimenti e acquirenti.
  3. Esaltazione del sano modello cooperativo attuando scelte semplici, ma dirompenti: la PA deve lavorare solo con cooperative revisionate e non deve alimentare gare al massimo ribasso che mortificano i lavoratori e depauperano le aziende.
  1. Attivazione di politiche per la mitigazione del rischio derivante dal cambiamento climatico e per incentivare la sostenibilità in tutti i settori produttivi. La risorsa idrica al centro delle politiche d’investimento.
  1. Supporto al settore agricolo di fronte al rischio idrogeologico dei territori, al cambiamento climatico e alle difficoltà commerciali delle aree interne. Adattamento e sostenibilità sociale, ambientale ed economica devono essere scelte strategiche costruite insieme.
  1. Burocrazia semplice: processi telematici e veloci per bandi e gare, attuazione di tutte le possibilità derivanti da smart working e innovazione tecnologica. Smaterializzazione, semplificazione e sussidiarietà, nel pieno rispetto delle regole e con la massima vigilanza e trasparenza.
  1. Attivazione di processi culturali e formativi virtuosi che promuovano la cooperazione tra settori, territori e persone, per rilanciare la crescita e lo sviluppo della Calabria. Solo cooperando, insieme, si può crescere.

NEGLI ALLEGATI LE PROPOSTE PRESENTATE DURANTE IL CONVEGNO

 

Attachments:
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