Le Clementine di Corigliano Calabro conquistano la Capitale - La Bottega “Forte” di Giuseppe Marturano ‘adotta’ il prelibato frutto e contribuisce alla ricerca sul cancro
Un nuovo, significativo tassello a favore delle Clementine di Corigliano Calabro, all’azione generosa di chi, tra innumerevoli sacrifici e non pochi sforzi, si adopera quotidianamente per diffondere il delizioso gusto e le salutari proprietà del frutto-simbolo della città del Castello ducale nonché dell’intera Sibaritide. “Forte” (terra, sole passione), attività interamente dedicata alla cucina calabrese, sorta da qualche mese nel quartiere Tiburtino di Roma e nei giorni scorsi insignita del prestigioso premio “Puntarella Rossa” come miglior bottega della Capitale, ha infatti “adottato” una pianta di Clementine nella ricorrenza delle festività natalizie e contribuito, così facendo, alla ricerca sul cancro.
L’iniziativa si inserisce nel solco dell’innovativa e originale idea denominata “Adottaunclementino”, partorita dalla mente dell’intraprendente imprenditore agrumicolo Aldo Salatino, che permette a chiunque di ricevere al proprio domicilio, ad una modica spesa e senza alcun costo aggiuntivo, circa trenta chilogrammi di clementine, adottando una pianta del frutto profumato e dalle tante proprietà e seguendone passo dopo passo, attraverso lo strumento della geolocalizzazione, il percorso di maturazione. Iniziativa che, oltre a consentire anche a coloro che risiedono a migliaia di chilometri di distanza di vedersi consegnate le clementine, tutte al naturale e prive di alcun trattamento, fa sì che per ogni adozione viene infatti devoluta una piccola parte all’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Da qualche mese, a breve distanza dalla celeberrima stazione Tiburtina, meta di migliaia di studenti, lavoratori e turisti al dì, ed esattamente in via Giuseppe Marcotti n. 20 (apertura dal lunedì al sabato dalle ore 10 a mezzanotte, la domenica dalle 16), s’ode infatti un’avvincente fragranza di sapori e saperi di Calabria che ha ormai sedotto i palati di tutti, dagli abituali residenti agli ignari passanti, ai visitatori e curiosi ad hoc. Giuseppe Marturano, brillante giovane calabrese che al suo attivo annovera già altre esperienze di successo nel mondo della ristorazione, ha ideato e realizzato un vero e proprio angolo della bellezza e del gusto. Un ristorante, una pizzeria, una friggitoria, un luogo dedito alla gastronomia? Difficile dare una definizione univoca di questo piccolo ma ammaliante spazio interamente sorto per celebrare il giusto tributo alla cucina della terra natia.
Giuseppe Marturano, unitamente al suo affiatato e qualificato staff, ha aderito all’iniziativa “Adottaunclementino” per far conoscere il più possibile le Clementine di Corigliano anche a Roma, dimostrando grande sensibilità perché indotto dalla concreta possibilità di aiutare il mondo della ricerca e scrivere una pagina di solidarietà. Altruismo che dunque va di pari passo con i sapori, perché in questo laboratorio-bottega non manca nulla di tutto ciò che attiene alla calabresità allo stato puro, con la cura e la ricerca di ingredienti selezionati e naturali all’insegna della massima qualità e del soddisfacimento di qualsivoglia esigenza, nonché con i saperi, perché dietro ogni ricetta, dietro ogni singolo prodotto tipico, si cela un lavoro certosino mirato a conferire prestigio e tutela al prodotto medesimo e alla sperimentazione di nuove peculiarità.
Un bel binomio, questo scritto tra “Adottaunclementino” e “Forte”, che fa onore alla Calabria e ai suoi figli migliori. Non è un caso che “terra, sole, passione” siano i caratteri distintivi che animano Giuseppe Marturano, il quale dispensa sorrisi e professionalità a chiunque, proponendo ai suoi clienti vini del territorio, pasta, riso, dolciumi, prodotti derivati dalla lavorazione della liquirizia e del caffè, conserve, sottoli, peperoncini, ma anche melanzane, olive schiacciate, funghi di Serra San Bruno, pomodori secchi, cipolla rossa di Tropea, ‘nduja di Spilinga, altri salumi ricavati dal suino nero di Calabria, formaggi, semplici o aromatizzati (come il pecorino al bergamotto) e con diverse stagionature, come il caciocavallo silano dop e il pecorino del Monte Poro.
Un posto centrale, inoltre, è occupato dalle farine di Mulinum – il primo mulino dei contadini con macina in pietra naturale e ruota idraulica, come cent’anni fa, recuperato a San Floro (Catanzaro) grazie a un crowfounding lanciato su Facebook da Stefano Caccavari. L’utilizzo di sola energia rinnovabile, l’afflato comunitario e la scelta consapevole di lavorare solo grani antichi (Senatore Cappelli, Verna, Farro e Segale Maiorca), fa di questa giovane realtà un esempio di imprenditoria consapevole.
Insomma, grazie a “Forte” (tel. 06.69321414) – autentico tempio della sana ristorazione, ma ancor prima luogo dove ci si sente a casa, si trasmettono sensazioni ed emozioni, s’infonde affetto nei cibi elaborati e nei modi garbati e gentili con i quali vengono dispensati – le Clementine di Corigliano entrano di diritto nell’offerta enogastronomica della Città Eterna e lo fanno per una giusta causa.
Fabio Pistoia