Non c’è limite alla spudoratezza. Oliverio insiste nell’abusare delle sue ultime briciole di “potere” e insiste nel tentativo di sfornare nomine in posti chiave della cosa pubblica regionale con un procedimento “last minute” veramente fuori da qualsivoglia forma di etica politica e morale. Giorni fa è stata la volta dell’ARCEA (Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura) con il bando per l’individuazione di candidati per la direzione di quell’importante settore a nomina presidenziale, ora è la volta delle Ferrovie della Calabria.
In un comunicato congiunto tre consiglieri dell’attuale minoranza di centro-destra della Regione, Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso e Claudio Parente lamentano quello che si potrebbe definire un autentico abuso se la legge, purtroppo, non lo permettesse: “Il 9 Dicembre è stato pubblicato un ulteriore avviso, stavolta da parte del Dipartimento Infrastrutture, finalizzato a favorire la presentazione di candidature di soggetti idonei a ricoprire l’incarico di amministratore unico delle Ferrovie della Calabria: gli interessati avranno tempo fino al 21 Dicembre per far pervenire le proprie domande. Dopo di che, c’è da immaginarlo vestito da Babbo Natale, Oliverio provvederà alla nomina del fortunato. Una vicenda grottesca, ormai prossima ad assumere i contorni dello scandalo, nell’indifferenza del Pd e del centrosinistra, che di giorno flirta con le Sardine vestendo i panni del rinnovamento, e di notte briga per portare a casa poltrone e strapuntini”. I tre consiglieri insistono: «E’ un modus procedendi sconcertante, sul filo della legittimità, gravemente inopportuno e politicamente censurabile: qualcuno fermi Oliverio. Non può un presidente uscente, ormai privo di maggioranza e con diversi assessori in libera uscita se non già dimessisi, procedere a nomine dal sapore elettoralistico, che finiranno con il pregiudicare le scelte del futuro governo regionale». Oliverio, ovviamente, approfitta della momentanea distrazione della politica calabrese occupata nella compilazione di programmi e nello stilare liste di candidati per la prossima campagna elettorale, per spendere gli ultimi scampoli di potere onde poter avere in mano saldamente la burocrazia regionale anche dopo il suo mandato.
Vi ricordate Silla al tempo della Repubblica? Lui faceva fuori i suoi avversari in modo cruento, il nostro cerca di piazzare mine vaganti all’interno dei gangli dell’amministrazione regionale per poter poi porre ostacoli a chi verrà dopo di lui.
E BRAVO Oliverio! Ci auguriamo che i calabresi non miracolati dalle sue generose elargizioni se ne ricordino nel caso dovesse ritentare il rientro nell’agone politico.
I tre consiglieri regionali fanno anche balenare l’idea che ci possa essere qualcosa nel suo operato al limite non solo della decenza, ma anche della legalità e così chiudono poi la loro nota: “Questa politica fatta di occupazione militare dei posti chiave delle agenzie e aziende regionali va non solo condannata, va fermata: è da queste cose che passa il rinnovamento autentico. Confidiamo che quanti vanno in piazza per protestare contro chi oggi è all’opposizione in Italia, al fianco di pezzi consistenti della maggioranza che nell’ultimo quinquennio ha trasformato in un deserto la Calabria, trovino tempo per spendere una parola per ciò che avviene proprio in Calabria, tra mura amiche”.
Ci auguriamo che le altre forze politiche che si accingono a scendere in campo nella prossima competizione elettorale, nella fattispecie ci riferiamo soprattutto al Movimento 5 Stelle, propugnatore di cambiamento a 360 gradi, stigmatizzino in modo netto e deciso questi comportamenti dittatoriali.
Antonio Michele Cavallaro