Il forte vento che ha imperversato la scorsa settimana sulla piana di Sibari, ha lasciato segni evidenti della sua virulenza anche nel quartiere turistico residenziale della Marina. Qualche anno fa l'Amministrazione Comunale guidata dallo stesso sindaco p.t. in carica oggi, aveva comprato e fatto installare due impianti fotovoltaici per la ricarica delle batterie di una decina di biciclette elettriche di quelle a "pedalata assistita", anch'esse acquistate con pubblico danaro. E' inutile aggiungere che né le strutture, né le biciclette sono mai state messe a disposizione dei villeggianti. Gli impianti fanno bella mostra di sé, uno nei pressi dell'ingresso del quartiere e l'altro nel parcheggio antistante la fascia boschiva, delle bici, mai viste tra l'altro, nulla si sa, magari, nella migliore delle ipotesi, staranno coprendosi di polvere in qualche magazzino.
Ma torniamo al vento che ci ha messo lo zampino ed ha pensato bene di dare una mano a chi forse aveva già adocchiato il materiale che gli serviva, facendo spezzare la colonna di sostegno in acciaio che sosteneva la sede dei pannelli fotovoltaici sita nel parcheggio di cui dicevamo prima.
L'impianto ovviamente é ormai inutilizzabile, ma qualche pannello è rimasto ancora integro ed ecco subito la mano "amorevole" di qualcuno che ne aveva bisogno ne sottrae un paio, ne sono rimasti ancora tre in buono stato, sotto a chi tocca.
Un'altra piccola spesuccia inutile fatta con pubblico denaro andata in fumo, anzi andata col vento. Qualcuno sicuramente dirà, ma cosa vuoi che siano poche decine di migliaia di Euro, è vero non avrebbero risolto, per esempio, il problema della rete idrica fatiscente di Marina di Sibari, ma prima di sperperare somme di qualsiasi entità un "padre di famiglia" accorto al bilancio familiare certo non sperpera denaro in oggetti che non userà mai.
Antonio M. Cavallaro