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A Roseto il giovane Piero Roma, stroncato da un infarto.

piero roma (2).jpgPiero Roma, questo il nome del giovane che l'altro ieri è deceduto a Roseto Capo Spulico, stroncato da un infarto. Lo conoscevo da circa 20 anni, lavorava nel turismo da quando a Roseto aprirono il primo villaggio turistico (oggi chiuso) e oggi ancora portava avanti brillantemente e con passione la sua attività nel settore. Una persona buona, disponibile, dal sorriso facile. Alle prime avvisaglie del malore, é stato chiamato il 118 che è intervenuto in tempi accettabili, ma senza medico a bordo. Il personale presente si è prodigato, ma, purtroppo, non si è riusciti a salvarlo. Se a Trebisacce fosse stato attivo il reparto di cardiologia con tanti bravi medici come anni fa, forse anche questa vita sarebbe stata salvata, e l'elenco è lungo in questi ultimi anni. Lascia la giovane moglie e due bambini, a loro ed agli altri familiari va il mio cordoglio e quello di tutto lo staff di infosibari.it. Non ci resta che dire addio a questo bravo giovane vittima della fatalità, ma anche dell'incuria di chi dovrebbe salvaguardare la salute dei cittadini. (Antonio M. Cavallaro)

"E' sempre più emergenza al servizio 118. Persistono le gravissime carenze e si continua ad operare senza medico a bordo. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, è accaduto a Roseto Capo Spulico". Lo afferma in una nota, Francesco Garofalo, portavoce del comitato spontaneo di cittadini per la difesa al diritto alla salute, di Cassano All'Ionio. E' a rischio la salute pubblica e gli stessi operatori, ad operare in condizioni precarie e a sobbarcarsi oltre ai turni massacranti, anche di responsabilità. Le postazioni in tutta la Calabria - rimarca Garofalo -, nonostante le reiterate denunce, continuano ad operare senza medici a bordo. La Suem di Cosenza, a cui va tutta la nostra riconoscenza, viene costantemnte bombardata di richieste in codice rosso. Di fronte a questa drammatica vicenda - prosegue la nota -, non possiamo tacere su un diritto costituzionalmente garantito e contemplato nei livelli minini essenziali di assistenza. Intervenga il presidente Occhiuto per porre fine su questa vicenda, che si trascina oramai da troppo tempo, se non vogliamo fare la conta dei decessi. Come comitato - ha concluso Garofalo -, non ci stancheremo mai di ringraziare quanti operano nelle postazioni d'emergenza 118, che nonostante le gravissime carenze riescono ad assicurare un primo intervento. Ma siamo consapevoli, che questo non basta a rassicurare i cittadini, che si trovano loro malgrado, a dover richiedere una adeguata assistenza a salvaguardia della propria vita e di quella dei loro familiari. Senza una riorganizzazione della rete dei 118 e, soprattutto, consentire ai medici di avere uno status giuridico diverso da quello attuale: da convenzionati a dipendenti delle aziende sanitarie.

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