E' doveroso ricordare la donna di grande valore, artistico e umano, che visse per più di 40 anni al fianco di Giuseppe VERDI, aiutandolo e confortandolo: Giuseppina STRAPPONI.
L'8 settembre del 1815 nasceva a Lodi il soprano *Giuseppina Strepponi* (1815-1897). Figlia del compositore Feliciano Strepponi (1797-1832) studiò al conservatorio di Milano debuttando nel 1834 nell’Elisir d’amore di Donizetti, esibendosi in seguito nei più importanti teatri sia italiani che esteri e riscuotendo grandi consensi in particolare come interprete di Donizetti. È soprattutto conosciuta per essere stata la seconda moglie di Giuseppe Verdi. I due si conobbero in occasione della messa in scena della prima opera di Verdi, Oberto, conte di San Bonifacio (1839). Una frequentazione più assidua tra i due si stabilì durante l’allestimento del Nabucco (1842) quando la Strepponi, ormai a fine carriera, creò il ruolo di Abigaille. Attorno al 1844 iniziò ad avere significativi problemi vocali, in gran parte dovuti al lavoro senza sosta che ella praticava come cantante per mantenere la madre ed i figli avuti dalle diverse relazioni amorose del suo passato. Il soprano si ritirò dalle scene nel 1846, a soli 31 anni, e si trasferì a Parigi città nella quale aprì una prestigiosa scuola di canto. Verdi la raggiunse nella capitale transalpina nel luglio del 1847 in concomitanza con la messa in scena della Jérusalem (la versione francese de I lombardi alla prima crociata), e già a partire dall’anno successivo i due trascorsero l’estate insieme nella casa di campagna di Passy. Nell’agosto del 1849 la coppia, in regime di convivenza, si trasferì a Busseto suscitando lo sdegno dei bussetani cui Verdi replicò stizzito in una lettera del 1852 inviata all’ex suocero Antonio Barezzi*: «In casa mia vive una Signora libera, indipendente e amante come me della vita solitaria, con una fortuna che la mette al coperto di ogni bisogno. Né io, né Lei dobbiamo a chicchessia conto delle nostre azioni… Bensì io dirò che a Lei, in casa mia, si deve pari anzi maggior rispetto che non si deve a me, e che a nessuno è permesso mancarvi sotto qualsiasi titolo». Le nozze tra Verdi e la Strepponi verranno celebrate in forma strettamente privata il 29 agosto 1859 a Collonges-sous-Salève, borgo di cinquecento anime dell’Alta Savoia, allora Regno di Sardegna. La Strepponi rimase fino alla fine della sua esistenza, conclusasi il 14 novembre 1897, compagna e preziosa consigliera di Verdi, gestendo con diplomazia e competenza la moltitudine di rapporti che il Maestro intratteneva con le numerose personalità dell’epoca. Dal testamento di lei, si legge: «prego l’Altissimo di proteggere il marito in vita e in morte ed a riunirlo a me per l’eternità in un mondo migliore… Ed ora, addio, mio Verdi. Come fummo uniti in vita, ricongiunga Iddio i nostri spiriti in cielo». *Giuseppe Verdi aveva sposato il 4 maggio del 1836 la figlia di Antonio Barezzi, Margherita Barezzi, che morì 4 anni dopo il 19 giugno del 1840 a soli 26 anni a causa di una encefalite mentre Verdi stava componendo la sua seconda opera lirica Un giorno di regno. La sfortunata coppia aveva avuto due figli, Virginia (Busseto, 26 marzo 1837 - Busseto, 12 agosto 1838) e Icilio Romano (Busseto, 11 luglio 1838 - Milano, 22 ottobre 1839), che morirono entrambi all'età di un anno. La giovinezza di Verdi fu molto dura e prodiga di dolori e avversità.
Luigi Maffeo
VI INVITIAMO ALL'ASCOLTO DELLA LETTURA DELL'ULTIMA LETTERA DELLA STRAPPONI AL SUO GIUSEPPE
E' l'ultima di quelle che si possono chiamare le lettere d'amore della Peppina al suo Mago porta la data 5 dicembre 1860. Erano passati ormai anni, da quando avevano messo casa insieme, ma le parole accorate nelle lettere di Giuseppina non erano cambiate. Aveva un bisogno costante di comunicare con Verdi, senza il quale si sentiva ancora perduta.