Un'occasione ghiotta, ad un tiro di schioppo da noi, per gli appassionati di arte moderna, la mostra di un artista che a me é piaciuto molto. (Michele Sanpietro)
Dipingere senza dipingere, usare la materia organica per fissare la temporalità, la caducità, il perpetuo moto della natura verso i suoi eterni cicli, atavico, tacito e percettibile negli alberi che si spogliano nel “Dolore delle foglie”, titolo della personale di Romano Sambati ospitata negli spazi del Castello Carlo V. La mostra, ideata da Carlo Michele Schirinzi, a cura di Roberto Lacarbonara, raccoglie 30 opere dell’artista divise in cinque sezioni, realizzate tra il 2020 e il 2022. Classe 1938, lequilese, Sambati è uno dei massimi esponenti pugliesi della pittura e della scultura. La sua ricerca è da sempre sottesa alla vicinanza degli elementi naturali, alla loro vulnerabilità, e al dichiarato amore per la cultura greca e latina, che ha nutrito attraverso uno studio costante e meticoloso dei grandi poeti del passato come Lucrezio che ispirò negli anni Ottanta “De Rerum Natura”.
Oltre all’ultimo ciclo di opere, l’esposizione abbraccia disegni e pitture degli albori, dell’epoca in cui Sambati incluse i disegni dei bambini, quello di un albero con le ultime foglie fu l’inizio del suo percorso sull’estemporaneità, la possibilità di sottrarsi a una visione convenzionale tornando all’essenza.
Lungo il percorso espositivo della mostra, prodotta dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lecce, Kunstschau e RTI Theutra Oasimed, c’è anche la proiezione di “Eclisse senza cielo” (2016) il film di Carlo Michele Schirinzi dedicato all’artista.
Orari: tutti i giorni 9.30-20.
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5.
Info: 320/5749854.